Ordini Architettonici, che cosa sono? Siamo all’interno di un campo come quello dell’architettura, fondato su regole e linee guida precise e ben definite. L’obiettivo è proprio quello di occuparsi dell’organizzazione delle parti e dei singoli elementi, cercando di trovare un perfetto equilibrio. L’ordine architettonico consiste in uno stile nato proprio a partire dell’architettura classica, in diverse forme e con diverse caratteristiche. Ogni ordine architettonico è in realtà distinto da proporzioni e profili, dettagli differenti, capaci di renderlo altamente riconoscibile.
Stiamo naturalmente parlando anche di un elemento essenziale nello studio della storia dell’arte, soprattutto di quella greca e successiva. Lo scopo principale è proprio quello di creare un sistema capace di regolarsi e funzionare a partire da proporzioni e canoni ben precisi. Inoltre, gli ordini architettonici sono riconoscibili e caratterizzati anche dall’insieme coordinato di elementi architettonici teso a costituire un completo sistema trilitico, cioè composto da tre elementi. L’ordine architettonico si fonda, in altre parole, su di una serie di regole geometriche e matematiche. L’obiettivo è proprio quello di costruire una struttura di relazioni, attraverso cui le dimensioni di ogni elemento sono sempre in rapporto tra loro e con l’insieme.
I tre elementi centrali sono principalmente:
- la colonna
- il rispettivo capitello
- la sovrastante trabeazione
Ogni singola parte deve essere in perfetta proporzione ed equilibrio rispetto alle altre per permettere alla struttura di funzionare e rimanere stabile. I tre ordini architettonici di origine greca più famosi sono quello dorico, ionico e corinzio. Stiamo parlando di una innovazione vera e propria, fonte d’ispirazione ancora oggi.
Ordini architettonici: Cosa Sono?
Gli ordini architettonici possono essere considerati una delle rivoluzioni più significative dell’arte greca. Infatti, l’ordine architettonico è uno stile sviluppato proprio a partire dallo studio e dalle caratteristiche dell’architettura classica. Abbiamo già detto che i più conosciuti ordini sono quello dorico, ionico e corinzio. Ognuno di loro può essere distinto con chiarezza, proprio perché caratterizzato da forme, proporzioni e dettagli differenti. L’obiettivo comune è sempre quello di trovare perfetta armonia tra le parti, cercando di dare la giusta importanza a ogni dettaglio.
La filosofia degli ordini architettonici è proprio quella di un tutto diverso dalle singole parti, capace di creare un risultato unico. In generale, ogni ordine è riconoscibile dal tipo di colonna oppure, più nello specifico, può essere distinto dall’insieme coordinato di elementi architettonici usati per creare un completo sistema trilitico. Gli elementi che caratterizzano questa costruzione sono soprattutto la colonna con il rispettivo capitello e la sovrastante trabeazione.
- Con il termine capitello intendiamo l’elemento finale della colonna, che può essere modellato in vario modo oppure adornato con diversi motivi stilizzati.
- Su questa struttura appoggia poi l’arco o l’architrave della colonna.
- La trabeazione è invece una struttura architettonica a tutti gli effetti, costituita da quello che è l’elemento orizzontale del sistema trilitico.
La meraviglia e la bellezza degli ordini architettonici sta proprio nella forte fonte di innovazione che hanno costituito per il tempo storico in cui sono nati e che ricoprono ancora oggi. Questa struttura architettonica nasce infatti in un periodo di forte rivoluzione nel mondo artistico, riflessa anche nell’architettura. Pur conoscendo il metodo di costruzione ad arco, i greci decisero di perfezionare il sistema costruttivo trilitico soprattutto nella fase di costruzione dei templi. La successiva differenziazione in tre ordini principali ebbe origine proprio a partire dalle diverse aree geografiche. A partire dall’ordine, nacque la possibilità di equilibrare le dimensioni della costruzione di un edificio partendo proprio dal diametro della colonna. Un sistema di regole perfette, su cui base l’intero progetto.
- Vedi anche: Architettura moderna
Ordini architettonici: esempi con disegni
Abbiamo già definito l’ordine architettonico come un sistema di modulazione che offre la possibilità di regolare le dimensioni dell’intero edificio partendo solo dal diametro della colonna. Possiamo dire che questo metodo rese gli ordini architettonici un vero e proprio strumento per progettare edifici. Nello specifico, l’ordine si rivelò molto utile per controllare le dimensioni di ogni elemento di una costruzione, regolando proporzioni e dimensioni. Questo perché, fissato il diametro delle colonne, il resto delle misure e delle dimensioni aveva origine dai rapporti proporzionali fissati per ciascun ordine architettonico. La vera rivoluzione stava proprio nell’aver trovato uno strumento progettuale capace di garantire sia il piano di stabilità che quello di gusto estetico per la costruzione in oggetto.
Non a caso, l’ordine nasce come metodo progettuale per costruire i templi, luoghi sacri di importanza centrale per la religione e la cultura greca. L’obiettivo era proprio quello di conferire perfezione, creando un edificio sia stabile che in perfetta armonia tra le singole parti. Un’altra cosa importante da sapere è che le culture successive a quella greca, dalla romana fino all’eclettismo storicistico tardo-ottocentesco, gli ordini architettonici verranno usati solo come strumento di progettazione estetico.
Come possiamo vedere nell’immagine qui sotto, un disegno riferito all’ordine ionico, gli elementi che che costituiscono gli elementi portanti della colonna sono numerosi. Il capitello è di sicuro ciò che permette di distinguere con chiarezza, delineando forme e proporzioni.
Oltre all’importanza del capitello, la misura di base che serve per la costruzione delle proporzioni dei vari canoni architettonici è un’altra. Nello specifico, il modulo che costituisce la misura utile al progetto totale parte proprio dal raggio delle colonne, calcolato nella parte più bassa del fusto della colonna. A partire da questo, era possibile definire le dimensioni di tutto l’edificio dando armonia alle singole parti.
Ordine Dorico in Architettura
L’ordine dorico, uno dei più conosciuti e utilizzati. Stiamo anche parlando del più antico degli ordini architettonici greci, con una lunga storia alle spalle ancora di profonda ispirazione. Il nome “dorico” è dovuto proprio alla sua origine nel Peloponneso, una prolifera zona della Grecia. In realtà, anche se si diffuse a partire dal VII secolo a.C., pian piano l’ordine dorico riuscì a raggiungere il resto del territorio greco e perfino le colonie greche in Italia. Nello specifico, fece la sua comparsa nella Grecia continentale, il territorio occupato dagli invasori dorici che provenivano dai Balcani. Questo proprio grazie alle sue caratteristiche peculiari, l’obiettivo è infatti quello di mantenere una netta semplicità dando vita a un edificio maestoso, solenne e particolarmente robusto.
Caratteristiche dell’ordine dorico
Tra quelle che sono le peculiarità, l’ordine dorico utilizza, proprio per dare robustezza e solidità alla costruzione, un numero di colonne solitamente basso, spesso 6 sul lato corto. Inoltre, il un rapporto tra le colonne del lato lungo e quelle del lato corto è di solito pari al doppio più uno, anche in questo ritroviamo l’attenzione degli ordini architettonici nelle proporzioni e nell’equilibrio.
In generale, le scelte fatte tendono a rendere la pianta piuttosto quadrata proprio per esprimere più solidità e compattezza. Soprattutto per quanto riguarda i tempi, lo scopo era conferire spessore a questi edifici per rappresentare in modo adeguato la grandiosità del luogo. La colonna scanalata poggia direttamente sulla base, senza elementi ulteriori per rispettare la ricerca di semplicità.
Le colonne dei templi in stile dorico poggiano direttamente sullo stilobate e, d’altra parte, la semplicità viene espressa anche attraverso il capitello. Attribuire a prima vista un tempio a questo ordine non è affatto semplice, proprio perché non è caratterizzato da particolari intagli o lavorazioni. Molta attenzione anche alle proporzioni, infatti tra due colonne poteva esserci un massimo di sei metri di spazio. Sopra l’architrave troviamo poi il fregio, un importante elemento decorativo orizzontale. Nell’ordine dorico, il fregio era decorato dividendolo in due parti, metope e triglifi.
Le metope, piccole piastrelle scolpite, contenevano vere e proprie scene figurative, mentre i triglifi sono semplici blocchi sporgenti solcati da tre scanalature. Ad oggi, gli esempi meglio conservati per ammirare testimonianze di templi dorici sono il Partenone e l’Hephaisteion ad Atene. Anche il tempio di Capo Sunio e quello di Apollo a Bassae in Grecia sono ben conservati, allo stesso modo dei templi di Agrigento, Selinunte, Segesta e Siracusa in Sicilia.
- Leggi anche l’articolo dedicato all’architettura gotica
Ordini Architettonici: Ionico
Passiamo ora a parlare dell’ordine ionico, il secondo per importanza quando ci riferiamo agli ordini architettonici. La peculiarità principale di quest’ordine è proprio la forte influenza a partire da quella che è la cultura orientale, dalle forme fino alle decorazioni. D’altra parte, secondo la tradizione, l’ordine prende ispirazione dall’insieme di tradizioni artistico-culturali riferibili al gruppo etnico degli Ioni, collocati sulle coste dell’Asia Minore, in Iònia, ma sempre a stretto contatto con le culture dell’Oriente.
Qui, a differenza dell’ordine dorico, l’attenzione non è tanto riferita alla semplicità quando alla ricerca e alla cura dei minimi dettagli. La costruzione deve sempre apparire armonica e solida, soprattutto se riferita a un tempio proprio per il suo importante significato religioso, ma l’ordine ionico non raggiungerà mai la robustezza di quello dorico.
Da un punto di vista storico, l’ordine ionico ha origine subito dopo quello dorico. Sorge in zone della Grecia che sono sfuggite agli invasori dorici, proprio per questo motivo sono tanti i punti differenti tra i due stili. Per esempio quello ionico appare molto più particolareggiato, dunque l’edificio deve essere molto più complesso e prezioso. Quindi, di conseguenza, la pianta tende ad allungarsi sempre di più a scapito della compattezza tipica dei templi dorici. Aumenta molto il numero delle colonne, dando un aspetto più ricercato alla costruzione.
Caratteristiche ordine ionico
Un’altra peculiarità importante è che, a differenza dell’ordine dorico, le colonne ioniche non poggiano direttamente sul gradino, ma su una base formata da due elementi. Questi due elementi aggiuntivi prendono il nome di toro di forma convessa, sul quale poggia la scotia di forma concava. Questa suddivisione non viene sempre rispettata, per esempio in territorio greco ritroviamo due tori all’interno del quale veniva posizionata la scotia. L’obiettivo è proprio quello di aggiungere dettagli e particolari.
Al di sopra di questa base di appoggio, si ergeva il fusto della colonna, con delle proporzioni più snelle rispetto a quello dell’ordine dorico e privo di rastremazione, cioè la graduale riduzione di diametro di una colonna dalla sezione di base alla sommità. Le scanalature potevano, di solito, variare da un numero di 16 fino a 20 ed erano separate da listelli, invece che incontrarsi a spigolo acuto come nel fusto dorico. Per ciò che riguarda l’altezza, poteva arrivare anche a 10 volte rispetto al diametro della base. Questo faceva sembrare la costruzione molto più slanciata rispetto a quelle doriche, ma anche meno robusta.
I gradini che portano allo stilobate sono generalmente meno massicci di quelli tipici del tempio dorico, anche per rendere più semplice la salita del fedele. Il capitello veniva decorato con volute poste in cima, simili spesso a corna d’ariete. Per ciò che riguarda il fregio, non è più bipartito in metope e triglifi, ma è un fregio continuo.
Ritroviamo quindi un susseguirsi di decorazioni a bassorilievo, raffiguranti le imprese compiute dal dio venerato nel tempio. Il frontone veniva poi decorato con la parte principale del mito di riferimento alla divinità. Una ricercatezza anche in quelle che sono le rappresentazioni, che ricoprono l’intera superficie per sottolineare la grandiosità del luogo in cui si sta per entrare.
Ordine Architettonico Corinzio
L’ordine corinzio mostra parecchi punti in comune con l’ordine ionico, entrando a pieno titolo tra gli ordini architettonici più conosciuti. In questo caso, inizia a svilupparsi proprio a partire dal IV secolo a.C. ed entra a far parte della storia sia greca che romana proprio perché largamente sfruttato soprattutto in quest’ultima. Non a caso, la canonizzazione dell’ordine avviene in epoca augustea, con la costruzione del tempio di Marte Ultore nella capitale, nel foro di Augusto.
Rispetto all’ordine ionico, quest’ultimo cerca di raggiungere ancora di più l’attenzione al dettaglio raffinato. Per la prima volta, per esempio, il tempio inizia ad essere considerato come un tutto e non solo nella parte frontale. Questo permette alla ricerca di armonia tra le proporzioni di raggiungere un livello ancora superiore.
Più nello specifico, nell’ordine corinzio ritroviamo decorazioni e intarsi sempre più preziosi, precisi e ricercati: ogni minimo dettaglio viene curato. La colonna viene alzata ancora di più e le scanalature sono sempre più dolci, dando alla costruzione un aspetto affascinante. Il capitello ha la forma di una campana rovesciata ed è decorato con foglie di acanto, una pianta tipica delle regioni mediterranee.
Ordini Architettonici Romani e Greci, Differenze?
Importante è sapere che, ai 3 ordini greci che abbiamo appena visto, si aggiungono i due ordini architettonici romani: l’ordine tuscanico e l’ordine composito. Il primo è di origine etrusca, arrivato poi fino al tempo dei Romani e del Rinascimento italico. Le colonne tuscaniche sono lisce e provviste di base: fusto snello, capitello articolato e fregio senza metope e triglifi. L’ordine composito, invece, unisce ed elabora in modo più complesso gli ordini corinzio e ionico. Non a caso, è molto utilizzato negli archi di trionfo, da cui prende il nome di trionfale.
La colonna dell’ordine composito è formata da una base simile a quella dell’ordine corinzio, d’altra parte il fusto è alto dieci volte il suo diametro. Questo rende la colonna molto slanciata, insieme a un capitello che unisce le volute dell’ordine ionico sugli spigoli e le foglie d’acanto dell’ordine corinzio. L’architrave, invece, è diviso in tre fasce, sormontato poi dal fregio con la decorazione a bassorilievo e infine la cornice decorata da dentelli.
4 risposte
Fantastica lezione di storia dell’architettura.
Grazie molte!
Grazie per la chiara e concreta rappresentazione degli ordini architettonici sia da un punto tecnico-descrittivo che temporale.
Sto ultimando la scrittura di un libro sul Val di Noto, ovvero sul sud-est della Sicilia. A questo nuovo lavoro ho dato il titolo “VIAGGIO IN PARADISO” con sottotitolo –Il Val di Noto, quando la realtà supera la fantasia–
Tutto ciò che ho avuto modo di leggere e osservare, fin nei minimi dettagli, mi è stato molto utile, durante i circa due anni in cui ho girovagato per il Val di Noto, alla scoperta di tutti i prezioni gioielli barocchi incastonati in un magico Territorio ricco anche di sole, mare, siagge di sabbia dorata emare azzurro, limpido e cristallino. Sono stato inebriato da tutto, anche quando, allontanandomi dalle città, mi sono venuti incontro i caratteristici “muri a secco”, le dune di sabbia ricche di “macchia mediterranea” da colore verde scuro e dall’intenso e selvaggio odore. Grazie infinite,perchè se dal mio girovagare e dallo scrivere un libro inebriante, ricco di tantissime fotografie, ho ricevuto delle emozioni fortissime, è stato anche merito vostro che siete stati compagni di viaggio indispensabile per la “conoscenza” e fra non molto per la presentazione ufficiale del libro, potendo utilizzare le vostre “piccole, ma indispensabili, perle del sapere. Saluti. Arcangelo Scalici.
Ti ringraziamo moltissimo Arcangelo per il feedback, in bocca al lupo con il tuo libro!