Ci sono opere di design che diventano icone assolute e resistono al tempo, rimanendo sempre contemporanee. È il caso della Libreria Infinito Cassina, famosissima creazione di Franco Albini, già maestro di Renzo Piano, del 1956, e che si ispira a una sua idea precedente, quella della libreria “veliero”, del 1940, una tensostruttura complicatissima che dava l’idea appunto di una vela, come se la composizione fosse sospesa nell’aria.
Il concept alla base della Libreria Infinito
La Libreria Infinito ha questo nome perché l’idea di base è quella di poter aggiungere moduli all’infinito. La struttura ha, infatti, i suoi perni di appoggio fra il soffitto e il pavimento e può essere staccata dalla parete, richiamando gli stralli di un’imbarcazione a vela, con i libri che sembrano fluttuino nello spazio. La composizione è, quindi, libera: può essere minimale o ricca di incastri e il montaggio è reso semplice da una concezione di base in realtà molto complessa.
L’idea originale di Albini è di dare la sensazione di grande leggerezza e di un “equilibrio instabile“. Quest’ultimo ovviamente illusorio, perché il fissaggio a terra e al soffitto dello scheletro è in acciaio e in nessun modo può essere considerato non solido.
Qui abbiamo l’essenza dell’arte del design di Albini che si manifesta con un concept che unisce la razionalità e la tecnica applicate alla fantasia, cercando di ridurre al minimo gli elementi strutturali, per dare luce alla visione di insieme e, soprattutto, esaltare ciò che andrà a riempire quella composizione: in questo caso, i libri.
Il risultato è un’opera evocativa, poetica e allo stesso tempo funzionale, grazie alla possibilità di declinarla secondo le proprie esigenze, aggiungendo o limitando gli elementi.
L’importanza dei materiali: legno di frassino a acciaio
Per creare quest’illusione ottica di leggerezza, in realtà i materiali sono fra i più solidi in assoluto: legno di frassino, naturale o tinto, sostenuto da una struttura in acciaio. Una progettazione aerea ma dall’impostazione industriale.
I moduli possono essere arricchiti da contenitori a ribalta oppure a due ante, sostenuti da montanti il cui stile è tipico degli anni ’50, che in questo modo coniugano passato e futuro.
La rielaborazione di Cassina sui disegni originali
La libreria “veliero” di Albini vive con la Libreria Infinito di Cassina una seconda vita. Dal 2008, infatti, viene prodotta da quest’azienda che, grazie alla collaborazione dell’architetto Filippo Alison che ha recuperato ed effettuato studi sui disegni e sui prototipi originali, ha deciso di realizzare questa versione contemporanea, solida e allo stesso tempo identica alla resa della creazione originale.
L’opera rientra nella collezione “I Maestri” dell’azienda Cassina e ve ne è un esemplare nello spazio permanente del Museo del Design alla Triennale di Milano.
La soluzione ideale per gli amanti del grande design
La Libreria Infinito è perfetta per alcune tipologie di appartamenti. Certamente l’open space è la destinazione più consona, poiché in grado di esaltarne le caratteristiche. Gli amanti del design non possono lasciarsi scappare questa soluzione che può essere utilizzata per creare diversi effetti nello spazio. Se piena di libri, può diventare una sorta di parete fittizia, per delimitare gli ambienti, oppure può essere riempita solo parzialmente anche di oggetti, per dare davvero l’illusione che siano sospesi nell’aria.
Le variabili sono infinite, come la Libreria Infinito indica, e il limite è dato dalla fantasia di chi sceglie di far proprio questo concept immortale che darà certamente un prestigio indiscutibile alla casa di chi lo sceglie, in quanto si tratta di una vera opera d’arte, mai fuori moda.