In attesa di vedere dal vivo i padiglioni di Expo 2015 descritti nel precedente “tour virtuale”, diamo adesso uno sguardo globale alle ultime opere architettoniche realizzate nel Mondo.
Il 28 febbraio 2015, dopo sei anni dall’annuncio del progetto, è stata aperta al pubblico la nuova stazione ferroviaria di Delft, nei Paesi Bassi, firmata Mecanoo Architecten.
La stazione, insieme agli uffici comunali e al nuovo municipio (ancora in fase di costruzione) si trova all’estremità di un nuovo tunnel ferroviario, a sostituzione del vecchio viadotto in cemento che dal 1965 divideva la città in due parti.
La caratteristica principale di questa nuova opera è sicuramente il soffitto a volta della nuova stazione, composto da una fitta sequenza di strisce ondulate su cui è riportata una enorme mappa antica della città, risalente al 1877; l’idea del team di Mecanoo, guidato da Francesco Veenstra, è stata fin dall’inizio di progettare una stazione che rendesse subito chiaro l’arrivo a Delft; il punto di partenza è dunque il connubio fra passato e futuro.
Nell’atrio della stazione le pareti e le colonne sono decorate con una reinterpretazione contemporanea delle maioliche blu di Delft, rappresentazione del carattere identitario della città.
Il progetto non ha una facciata principale, ma si sviluppa come un volume compatto rivestito in vetro anche al piano terra, per facilitare la connessione fra interno ed esterno.
Per enfatizzare l’unione fra vecchio e nuovo, alcuni pannelli in vetro del rivestimento sono stati trattati fondendo il vetro con delle piccole sfere sulla superficie, per richiamare alle finestre vernacolari tipiche della città storica.
Per quanto riguarda l’aspetto di prestazione energetica, attraverso l’utilizzo di una pompa di calore geotermica e dell’ottima coibentazione del rivestimento in vetro, i consumi energetici sono ridotti del 35% e la copertura ospita un sistema di pannelli solari che producono circa il 20% del fabbisogno di energia dell’edificio.
Il progetto risponde alle nuove condizioni urbane emergenti e all’esigenza di creare un dialogo fra la parte antica, la città di Guglielmo d’Orange, e quella piu’ moderna e tecnologica.
Arch. Elena Valori