Agli uomini il colore dona, in genere, grande diletto. L’occhio ne ha bisogno come ha bisogno della luce. Si ricordi il sollievo che si prova quando, in una giornata di foschia, il sole splende su qualche tratto di paesaggio rendendo visibili così i colori. l’attribuzione di particolari virtù terapeutiche alle pietre preziose colorate può venir spiegata dalla profondità di questo inesprimibile piacere.
J. W. Goethe, Zur Farbenlehre
Il rapporto che intercorre tra architettura e colore è molto stretto e passa per la psicologia.
Le tonalità cromatiche influenzano fortemente la vita degli individui che utilizzano quello spazio ed è quindi necessario ricorrere ad un’adeguata progettazione cromatica degli ambienti per poter garantire un miglioramento dello stile di vita dei fruitori.
I colori hanno la capacità infatti di veicolare sensazioni, a livello inconscio, sia positive che negative ed è quindi necessario valutare attentamente la progettazione cromatica degli ambienti.
Il colore può nascondere o rivelare elementi architettonici, dare impulso ad un ambiente e modificarne la percezione delle proporzioni.
Più precisamente usando colori forti e intensi l’ambiente apparirà di dimensioni più piccole, mentre mediante i colori freddi si ha l’impressione che lo spazio si dilati e ancora, utilizzando colori cupi si avrà un effetto di gravità mentre con colori chiari si trasmetterà un senso di leggerezza.
Le tinte possono anche influire positivamente sul risparmio energetico: i colori caldi tendono a scaldare l’ambiente mentre i colori freddi comunicano un maggior senso di refrigerio.
All’interno delle abitazioni il colore ha essenzialmente la funzione di separare lo spazio privato da quello comune mediante un’abile gestione delle cromie e secondo il gusto personale del fruitore.
Lo spazio pubblico obbedisce invece a norme generali di carattere collettivo, per esempio il rosso è una tonalità che attrae fortemente e non è un caso che le sedute di cinema e teatri siano di tale colore.
Esistono alcun regole non dette che guidano la progettazione cromatica degli spazi: se un ambiente è freddo allora le sue pareti dovranno avere toni accesi e caldi in modo da trasmettere un senso di calore, e viceversa. Invece per gli ambienti caratterizzati da eccessivi rumori o odori forti si ricorrerà all’uso di colori per pareti con tonalità calde che attenuino la sensibilità.
Per comprendere meglio il simbolismo dei colori si può citare la teoria dei chakra: un’antica teoria filosofica indiana, nota ancora oggi, secondo cui ad ogni colore coincideva un determinato tipo d’energia.
I colori caldi, carichi di maggiore energia, erano suddivisi in:
Rosso (energia vigorosa ma lenta)
Arancione (energia potente e creativa)
Giallo/oro (energia pratica, individualità)
I colori freddi, corrispondenti ad un minor livello di energia, comprendono:
Verde o Verde Acqua (emotività e sensibilità)
Azzurro (comunicazione e ispirazione artistica)
Indaco (spiritualità)
La teoria dei chakra e la psicologia dei colori possono costituire una buona guida per ottenere un’adeguata corrispondenza tra la progettazione cromatica e le specificità dei diversi ambienti.
Possiamo dire che il colore in architettura non è solo una caratteristica puramente estetica ma si tratta di un elemento imprescindibile dalla progettazione architettonica.
Per capire quali siano i migliori colori da utilizzare per i diversi ambienti, è necessario conoscere le influenze che gli stessi hanno sulla psicologia.
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