Per l’anno in corso, l’intero settore dei bonus edilizi in Italia si presenta con novità molto rilevanti, orientate al miglioramento energetico e alla sicurezza strutturale delle abitazioni. Fra le principali agevolazioni confermate vi sono l’Ecobonus, per interventi d’efficientamento energetico, e il Sismabonus, per il rinforzo antisismico degli edifici.
Il Superbonus 110%, sebbene ridotto o modificato per certe categorie di immobili, persiste al 110% per le zone sismiche fino al 2025. Altri incentivi come il bonus facciate sono stati ridotti o eliminati. Ciò per via di un approccio più mirato e selettivo nell’erogazione delle agevolazioni fiscali. Ma vediamo una trattazione nei dettagli di tutti gli aspetti connessi a tali tematiche.
Superbonus, tra i bonus edilizi per vari interventi
Il Superbonus copre due tipologie d’intervento sul piano edilizio: può trattarsi dell’isolamento termico del tetto, ma anche di un cappotto termico per l’intero edificio. Tra i bonus edilizi, è quello che ha visto, da ultimo, diverse modifiche. In particolare, la detrazione, precedentemente al 110% fino al 2023, è stata ridotta al 70% per le spese effettuate nel 2024, e scenderà ulteriormente al 65% nel 2025. Le tipologie di immobili, eleggibili per il Superbonus, includono condomini ed edifici composti da due a quattro unità immobiliari. Mentre viene escluso il beneficio per le villette singole o le abitazioni unifamiliari.
Importanti benefici rimangono per gli Istituti autonomi case popolari e per le cooperative d’abitazione, così come per gli enti del Terzo settore, che continuano a godere di agevolazioni per interventi sulle parti comuni degli immobili. Con riguardo ai lavori già avviati, e rispettosi dei criteri in precedenza stabiliti, sarà ancora possibile applicare la detrazione per il Fisco al 110%, se completati e certificati entro il 31 dicembre 2023.
Vi è anche da menzionare come alcuni beneficiari, fra cui gli enti del Terzo settore, i quali forniscono servizi socio-sanitari e assistenziali, continueranno a godere del Superbonus al 110% per interventi di riparazione o ricostruzione, seguiti ad eventi sismici. L’opportunità in questione risulta estesa, nell’attuale quadro normativo, fino al 31 dicembre 2025.
Importanti sono anche le novità sulla gestione della cessione del credito, oltre che dello sconto in fattura. La cessione del credito sarà possibile solo a proposito di lavori per i quali era già stata presentata la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA), entro e non oltre il termine perentorio del 16 febbraio 2023. È stato introdotto altresì un termine, fissato al 4 aprile 2024, riguardante le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate concernenti le opzioni per le spese sostenute nel 2023, o anche a proposito delle rate annuali degli anni precedenti. Coloro i quali non abbiano adempiuto entro detta data, non potranno usufruire d’altre proroghe per adeguarsi alle nuove regole.
Si è posta da un lato anche l’attenzione sul rispetto dei termini d’avanzamento dei lavori e su quello dei limiti reddituali per alcune agevolazioni speciali. È il caso dei contributi a fondo perduto, rivolti a quella fascia d’utenza dal reddito inferiore a 15.000 euro, e che abbia raggiunto almeno il 60% dello stato d’avanzamento dei lavori, a far data al 31 dicembre 2023.
Bonus edilizi per l’efficientamento energetico: Ecobonus
L’Ecobonus è un’altra misura incentivante, istituita con l’obiettivo di promuove il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici nel Paese. Tra i bonus edilizi, si distingue per il suo peculiare scopo, ossia l’incoraggiamento, rivolto ai proprietari di immobili, ad effettuare interventi posti a riduzione del consumo energetico. Interventi che aumentino, nel contempo, anche la sostenibilità degli edifici, contribuendo in maniera notevole alla riduzione delle emissioni di CO2.
Ecobonus e i principali punti sul piano del contenuto
- Detrazioni fiscali. L’Ecobonus prevede detrazioni fiscali per gli utenti che compiono interventi di riqualificazione energetica sui propri edifici. La percentuale di detrazione varia dal 50% al 75%, a seconda della tipologia d’intervento realizzato. Ma altresì dell’efficacia, con cui tali interventi migliorino la prestazione energetica del fabbricato.
- Tipologie degli interventi. Gli interventi qualificabili, in questa misura dei bonus edilizi, sono comprensivi dell’installazione di sistemi d’isolamento termico. Così come della sostituzione d’infissi e finestre, dell’installazione degli impianti di riscaldamento, raffrescamento o di produzione di acqua calda ad elevata efficienza energetica. Risultano inoltre compresi gli interventi tesi all’integrazione di sistemi basati su fonti rinnovabili, come i pannelli solari.
- Condizioni d’eleggibilità. È strettamente necessario che gli interventi, per essere soggetti a detrazione da Ecobonus, garantiscano il miglioramento della classe energetica dello stabile. Per fare un esempio, alcuni interventi devono migliorare l‘efficienza energetica di almeno due classi energetiche, per far sì che si qualifichino nell’ambito della detrazione più elevata.
- Cessione del credito e sconto in fattura. L’Ecobonus traccia altresì un ulteriore elemento distintivo rispetto ad altri bonus edilizi, prevedendo, opzionalmente, la cessione del credito d’imposta. E ciò sia ad istituti bancari che ad altri soggetti finanziari. Con questa modalità, rende possibile una liquidità immediata, anziché una detrazione, della quale usufruire solamente a spesa eseguita. L’alternativa proposta dall’Ecobonus è quella di optare per uno sconto immediato sulle fatture emesse per i lavori. Parliamo di uno sconto che viene fornito direttamente dai fornitori che effettuano gli interventi edilizi e di efficientamento.
- Beneficiari. I beneficiari dell’Ecobonus non corrispondono solamente ai proprietari degli immobili, ma anche agli inquilini, e agli amministratori condominiali (questi ultimo per interventi sulle parti in comune). Ed è anche quella forma d’incentivazione (tra i bonus edilizi disponibili) che si rivolge, oltre che ai privati, alle imprese. La condizione, nell’ultimo punto trattato, è che si tratti, ad ogni modo, di edifici ad uso residenziale.
Bonus infissi e bonus mobili
Il Bonus Infissi 2024 concede ai proprietari di abitazioni la possibilità di una detrazione fiscale, a riguardo dei lavori di sostituzione o installazione di nuovi infissi. La detrazione, in concreto, ammonta al 50% delle spese ammissibili, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Le spese qualificate per il bonus includono la sostituzione di finestre, porte, lucernari, oltre che relative strutture come persiane e scuri. Ai costi delle opere riportate, si affiancano i costi per servizi professionali, strumentali all’esecuzione dei lavori, quali la direzione dei lavori e la documentazione tecnica.
Parallelamente, il Bonus Mobili 2024 è pensato per coloro i quali compiano lavori di ristrutturazione, congiuntamente al rinnovo dell’arredo domestico. L’incentivo in discussione, contempla la detrazione del 50% su acquisti fino a 5.000 euro, con oggetto l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La suddetta misura viene utile, in modo particolare, per chi voglia completare il rinnovamento della propria abitazione migliorandone, oltre al grado d’efficienza energetica, anche l’estetica interna.
Entrambi i bonus sono strumenti efficaci, rivolti all’incentivo e al sostenimento degli investimenti in miglioramenti domestici. Essi promuovono, complessivamente, l’efficienza energetica e la modernizzazione degli interni.
Bonus ristrutturazione, come funziona?
Il Bonus Ristrutturazione è l’incentivo fiscale concepito per l’utenza che desidera commissionare lavori di manutenzione e miglioramento delle proprie proprietà immobiliari. Si può detrarre, per mezzo di esso, il 50% delle spese sostenute negli interventi di ristrutturazione, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro per immobile.
Tra le tipologie di lavori, rientranti nell’agevolazione in questione, troviamo la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, e infine le ristrutturazioni edilizie di maggiore ampiezza. Gli interventi, possono riguardare sia le parti comuni degli edifici condominiali che le unità immobiliari individuali.
La detrazione del 50%, di questa misura dei bonus edilizi, si applica alle spese documentate, ed è da ripartire in dieci rate annuali di pari importo. Trattasi, di conseguenza, di un vantaggio fiscale distribuito nel tempo. Il bonus detiene come obiettivo la facilitazione della manutenzione e il miglioramento delle abitazioni. Come punto ulteriore, esso stimola anche l’economia locale, per il tramite dell’indotto generato dai lavori edilizi.
Bonus edilizi con finalità di messa in sicurezza: il Sismabonus
Il Sismabonus è l’altro incentivo, appartenente al complesso dei bonus edilizi, del quale si vuole discutere. Si rivela particolarmente importante, poiché introdotto per incentivare la messa in sicurezza degli edifici, situati nelle aree sismiche nazionali. I proprietari degli immobili appartenenti alla categoria, possono quindi beneficiare di detrazioni fiscali decisamente ampie, in modo da favorire gli interventi per l’adeguamento antisismico. Interventi cioè, migliorativi della resistenza e del livello di sicurezza complessivo delle strutture, in caso di terremoti.
La detrazione fiscale varia qui tra il 50% e l’85%, proporzionalmente con l’entità del miglioramento della sicurezza sismica, da conseguire con gli appositi interventi. La scala di detrazione è graduata, stando alla ratio secondo cui maggiore è il miglioramento della classificazione di rischio sismico dell’edificio, maggiore è la percentuale di detrazione concessa.
Nel novero degli interventi qualificabili ai sensi del Sismabonus, vi sono lavori strutturali come il rinforzo delle fondamenta, la sostituzione o l’installazione di elementi strutturali in grado d’aumentare la resistenza sismica, e altre modifiche progettate per rendere gli edifici più sicuri nel corso di eventi sismici.
Tale incentivo è rivolto sia ai condomini che agli edifici unifamiliari, con particolari agevolazioni anche per gli acquirenti di abitazioni ristrutturate con interventi antisismici. Il Sismabonus spesso risulta compatibile con altre detrazioni, qual è il caso di quelle riguardanti il risparmio energetico (Ecobonus), per massimizzare i benefici fiscali.
L’obiettivo del Sismabonus è, come si può trarre, duplice: da un lato proteggere la vita umana, con la riduzione dei danni laddove si verifichi un terremoto, e dall’altro punta a stimolare l’economia con l’incremento del volume d’affari per l’industria delle costruzioni. Oltretutto, gli interventi di ristrutturazione promossi sono sempre rispettosi dei criteri di sostenibilità e sicurezza.
Bonus edilizi per il decoro urbano: Bonus Facciata 2024
Col Bonus Facciata, i proprietari di immobili possono detrarre dalle tasse una cospicua percentuale delle spese sostenute. Parliamo, adesso, del restauro o della manutenzione delle facciate esterne degli edifici. In sostanza, quest’ultimo assume una particolare rilevanza per chiunque desideri il miglioramento, dell’aspetto estetico e della qualità strutturale, delle pertinenti proprietà. Attuando la promozione, in contemporanea, dell’abbellimento urbano e della valorizzazione immobiliare.
La detrazione fiscale offerta con quest’erogazione dei bonus edilizi, può arrivare fino a ben il 90% delle spese effettuate. Gli interventi coinvolti dal provvedimento consistono in lavori di pulizia o verniciatura delle facciate, il ripristino delle strutture murarie esterne, il restauro decorativo ed ornamentale esterno. Tutto questo, oltre ad interventi mirati alla conservazione delle parti storiche e artistiche delle facciate.
Oltre al vantaggio fiscale diretto, anche il Bonus Facciata, come i provvedimenti precedenti, esplica una funzione di stimolo verso l’economia locale. Stavolta incentivando l’impiego di aziende e artigiani specializzati nel restauro e nella manutenzione edilizia. Il fine è di contribuire a mantenere elevati gli standard di standard di decoro urbano e sicurezza, nelle città e negli altri centri abitati.