La torre medievale divenuta biblioteca
A maggio 2015 è stata completata la prima parte del recupero della Torre del Borgo a Villa d’Adda, in provincia di Bergamo, lavoro diretto dallo studio di architettura CN10 che dopo dieci anni ha riportato in vita la vecchia torre, con la sua nuova funzione di biblioteca civica.
Il progetto di recupero si è occupato di diversi aspetti che condizionavano fortemente la conservazione, l’utilizzo e la valorizzazione del manufatto: i dissesti strutturali di murature e solai, la mancanza di un adeguato sistema di collegamento tra i piani e i corpi di fabbrica, la totale assenza di reti impiantistiche, il degrado e la precarietà dei paramenti lapidei interni ed esterni, la mancanza di serramenti e di adeguate finiture interne, su pavimenti e pareti.
L’intero lavoro si è sviluppato perseguendo una duplice finalità, da un lato individuando soluzioni ai problemi del degrado, dall’altro proponendo una rilettura architettonica, distributiva e funzionale dell’edificio: la soluzione proposta è in grado di risolvere, attraverso pochi elementi coerenti con la natura dell’edificio, l’insieme di problemi di carattere distributivo, strutturale e impiantistico.
Il complesso è composto da più corpi di fabbrica tra loro contigui e comunicanti: centralmente sulla piazza si trova la Torre A, con quattro piani fuori terra, che più degli altri ha mantenuto la fisionomia originaria di fortificazione medievale; sulla sinistra verso strada si dispongono la Torre B, anch’essa di quattro piani ma leggermente più bassa, e l’immobile ex Clapis, edificio su due livelli più volte trasformato, sulla destra verso est si trova il corpo C ad est, edificio costituito da soli due piani e contenente i servizi e parte dei percorsi di collegamento.
Il progetto è stato pensato per essere realizzato in due lotti funzionali d’intervento: con l’ultimazione del Lotto 1, sono ad oggi fruibili le quattro sale della torre centrale e gli spazi del nuovo corpo C destinato a servizi e distribuzione.
Tra le principali questioni affrontate e risolte con il lotto 1 vi era il consolidamento strutturale delle murature e l’inserimento del nuovo sistema di rampe e passerelle, realizzato tramite struttura e rivestimenti in ferro; la nuova scala rispetta la tipologia storica delle scale a rampa unica aperte direttamente sugli ambienti, così da non alterare la lettura degli spazi e la fruibilità degli stessi; essendo completamente interna ai volumi, il nuovo sistema di risalita non è percepibile dall’esterno, così da assicurare sia la conservazione dell’immagine storica della torre, sia i rapporti di relazione, visivi e volumetrici, che l’edificio intrattiene con l’intorno.
Arch. Elena Valori