Ci sarà anche il tanto discusso Palais Lumière di Pierre Cardin tra le «attrazioni» della ormai imminente Biennale Architettura.
La mostra Il Palais Lumière di Pierre Cardin a Venezia: una scultura abitabile è stata inserita dalla Biennale tra i 18 eventi collaterali non sarà né ai Giardini, mé all’Arsenale, ma sull’ipotetico “luogo del delitto”: a Marghera, dove dovrebbe sorgere, in via delle Industrie.
«Il “Palais Lumìere” è un originale edificio immaginato da Pierre Cardin – si legge nella presentazione della mostra – prendendo ispirazione da tre fiori tenuti assieme da un nastro: esso rappresenta un concreto esempio di “scultura utilitaria”, in seno alla quale un individuo può tranquillamente vivere anche 24 ore al giorno.
La struttura, di notevoli dimensioni ed ecosostenibile, è stata progettata per essere ipoteticamente collocata in un’area ben precisa di Venezia (Porto Marghera) che attualmente è alquanto degradata; la mostra inedita è per l’appunto volta a illustrare nel dettaglio questo straordinario progetto architettonico».
La presentazione del progetto del Palais Lumière nell’ambito della Biennale Architettura è anche in tentativo da parte dello stilista francese di accreditarne la valenza culturale, dopo che proprio dal mondo degli architetti sono piovute critiche durissime sia alle dimensioni fuori scala urbana dell’edificio, sia alla sua stessa silhouette architettonica.
A difenderlo c’è però l’Amministrazione comunale ed il sindaco Giorgio Orsoni. Pierre Cardin, Pietro Cardin nato nel 1922 a Sant’Andrea di Barbarana, frazione del comune di San Biagio di Callalta, in provincia di Treviso, è uno degli stilisti più famosi del mondo.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha detto: “Dobbiamo considerare Cardin il nostro Lorenzo il Magnifico, non è certo facile trovare chi è disposto a spendere un miliardo e mezzo dei propri soldi, regalando alla Regione un simbolo e bonifiche a costo zero”. Tutti la individuano come la nuova Tour Eiffel. Le cifre che sono state impiegate, saranno interamente finanziate da tasca privata, e sono davvero da capogiro:
- 758 milioni sono stati previsti per la realizzazione del complesso , di cui 39 milioni per oneri di urbanizzazione comunali, 61 milioni per servizi, viabilità interna e parchi e 658 per la costruzione del «Palazzo di luce»
- 240 milioni per opere di interesse pubblico, come i collegamenti con la Romea la rete autostradale e il prolungamento del tram
- 475 milioni per acquisto aree, delocalizzazioni degli impianti attivi e demolizione del costruito
La torre, se così si può definire, sarà alto 60 piani, 244 metri, ed avrà un diametro di 244 metri. Lo sviluppo verticale verrà interrotto da una struttura ricorrente: il cerchio. E sembra che l’edificio verrà costruito ad “impatto ambientale 0″ sfruttando geotermia, fotovoltaico ed eolico.
Maria Giulia Petrai