Chalet in montagna
Basta solo nominarlo, lo chalet di montagna, per rievocare immagini di baite in legno dal sapore d’altri tempi; questi rifugi che riescono a trasmettere un’atmosfera calda e accogliente, sono stati negli ultimi tempi oggetto di restauri e ristrutturazioni che hanno saputo coniugare la tradizione con l’innovazione; vediamo di seguito alcuni esempi.
L’architetto londinese Jonathan Tuckey, noto per la sua capacità di trasformare vecchi edifici in un’ottica contemporanea, ha ristrutturato un rifugio per le vacanze situato ad Andermatt, in Svizzera.
Tuckey ha scelto uno chalet di legno del XXVII secolo, denominato Halbhaus (mezza casa) il cui nome deriva dal fatto che, decenni fa, metà della costruzione andó perduta a causa di un incendio.
Per trasformarlo in uno chalet in montagna l’interior design di questa residenza di circa 90 metri quadri è un sapiente mix tra passato e presente: sono infatti stati recuperati diversi pezzi originali, come il tavolo da pranzo e le sedute, ritrovati nella vecchia soffitta. Anche la pavimentazione in legno di pino e il rivestimento delle pareti in larice sono stati conservati, mentre l’intera distribuzione interna dell’edificio è stata trasformata, pur mantenendo un forte carattere alpino.
Come omaggio alla storia dell’antica dimora, il progetto ha comunque voluto lasciare una forte traccia del passato, mantenendo visibili le precedenti “giunzioni” delle camere, in particolare sulle pareti di quello che ora è il cuore caldo dello chalet: l’open space composto da cucina, sala da pranzo e soggiorno, riscaldati con una stufa a legna.
In un paesino di montagna in provincia d’Aosta, lo studio archstudiodesign di Sabrina Cherubin ha realizzato il progetto di ristrutturazione integrale di uno chalet di montagna , che ha dato vita a una abitazione calda, ma dal design moderno.
Dell’impianto originario, il progetto conserva solo l’involucro esterno in pietra, consolidato e risanato: l’interno, invece, è stato completamente demolito con l’obiettivo di recuperare il piano sottotetto e creare degli ambienti aperti.
Il living, nella nuova suddivisione, occupa l’intero piano inferiore dove, a centro stanza, spicca la scala che collega la zona notte e funziona come elemento di separazione fra soggiorno e cucina.
Al piano superiore rimane intatto quel clima intimo e protetto degli chalet in quota, ma mescolato a soluzioni innovative che attualizzano e rendono più funzionale la fruizione degli spazi.
L’intero progetto è stato concepito e sviluppato per dare un identità precisa di” spazio”, pur non avendo molti metri quadrati a disposizione. Grazie all’utilizzo di divisori in vetro che consentono un maggiore passaggio di luce naturale, e all’uso di un “tappeto” in vetro che recupera la luce zenitale proviene dal lucernaio, i nuovi ambienti interagiscono tra loro; gli elementi dal design moderno si coniugano con i materiali tipici, come la boiserie in rovere antico e la pietra locale di cui è interamente rivestita la cucina.
Per concludere, ricordiamo il progetto dell’architetto Peter Zumthor che dal 2009 al 2013 ha realizzato tre chalet di vacanza a Leis, in Svizzera.
A differenza degli esempi visti precedentemente, questi chalet sono stati costruiti “ex novo”, facendo ricorso ad un concept dalle linee pulite, accostate sapientemente all’utilizzo del materiale tipico di questa tipologia costruttiva: il legno chiaro è stato utilizzato per il rivestimento sia all’esterno che all’interno, coniugando la tradizionali dei materiali con la modernità e l’essenzialità degli spazi interni.
La particolarità di queste abitazioni adibite a chalet in montagna è data dalle notevoli superfici vetrate che consentono al paesaggio circostante di entrare letteralmente all’interno.
- Vedi anche: Tiny House
Arch. Elena Valori