Inquinamento acustico, un fenomeno legato alla esposizione eccessiva a fonti di rumore e suono particolarmente intense. Stiamo parlando di un problema sempre più frequente, dovuto anche ad una urbanizzazione sempre crescente delle città e alla poca attenzione riservata a questo fenomeno. Che si tratti di un edificio, un’abitazione o un ambiente naturale, le conseguenze negative dell’inquinamento acustico sul nostro benessere e sulla nostra produttività sono innumerevoli. Dall’aumento di stress psicologico fino alla perdita irreversibile dell’udito, gli effetti del rumore sull’uomo sono differenti e vanno analizzati con cura.
Oltre al danno vero e proprio, sia reversibile che irreversibile, anche essere occasionalmente esposti a fonti di rumore intenso provoca una diffusa sensazione di fastidio. Tutto questo influisce in maniera negativa sul nostro benessere e, nel caso del posto di lavoro, anche sulla nostra produttività. Una esposizione costante provoca danni esponenzialmente maggiori. A differenza di ciò che la maggior parte di noi potrebbe credere, le conseguenze degli effetti di un rumore troppo intenso non hanno a che vedere solo con il nostro benessere psicologico. Stiamo infatti parlando, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, di uno dei problemi a più alto impatto ambientale dopo l’inquinamento atmosferico. Parlare di Sviluppo Sostenibile significa prendere in considerazione anche questa variabile.
Entriamo ora più nello specifico, cercando di comprendere la definizione di inquinamento acustico, i rimedi, la normativa vigente e le cause alla base.
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Inquinamento acustico: cos’è?
Abbiamo già definito l’inquinamento acustico come l’esposizione costante a fonti di rumore particolarmente intense, capace di influire negativamente sul nostro benessere sia fisico che psicologico. Parlando di una definizione più accurata, possiamo prendere in considerazione la legge n. 447/1995 art. 2. In questo caso, la definizione di inquinamento acustico è: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”. Le fonti di questo rumore intenso possono essere mezzi di trasporto, dalle macchine agli aerei, ma anche insediamenti industriali e cattiva insonorizzazione dell’ambiente.
Come abbiamo già accennato, gli effetti negativi dell’inquinamento acustico non riguardano soltanto l’udito. In questo caso, possiamo prendere in considerazione sia i danni acuti, dovuti a un rumore intenso ma breve, che quelli cronici, legati invece ad una esposizione prolungata nel tempo. In entrambi i casi il danno prendere il nome di ipoacusia neurosensoriale, connessa anche a sensazioni di nausea, vertigine e ronzii. Oltre alle conseguenze negative più specifiche, si registrano anche effetti di disturbo e sensazione di fastidio più diffusi. Il rumore provoca un’elevata quantità di stress, in generale, che interferisce anche il funzionamento del sistema nervoso, i disturbi gastrointestinali, l’aumento della pressione arteriosa e le alterazioni del sistema immunitario. Anche il sonno ne risente, diventando sempre meno riposante.
Inquinamento acustico: Rimedi
Il rumore, quando è troppo intenso, può divenire fonte di stress e provocare una riduzione del benessere psicofisico. I rimedi, anche a seconda dell’edificio in cui ci troviamo, possono essere diversi, sia per una casa in costruzione che in fase di progetto di ristrutturazione. La consapevolezza del problema dell’inquinamento acustico è aumentata nel corso degli ultimi anni, come mostrano anche le invenzioni più recenti nella storia del design e dell’architettura. Anche in termini di progettazione urbana, l’attenzione è sempre più rivolta a questo tema, tant’è che è stata istituita, a livello mondiale, la Giornata di Sensibilizzazione sul Rumore, il Noise Awareness Day. Il concetto di smart city si avvicina sempre di più a un’idea di città senza inquinamento acustico, soprattutto per i canoni dell’architettura moderna e dell’architettura contemporanea.
Nasce così il concetto di isolamento acustico, inteso come l’insieme degli accorgimenti presi per ridurre la trasmissione di energia a partire dalle fonti che la producono fino ai luoghi che devono essere protetti. Pertanto la finalità dell’isolamento acustico è la dissipazione dell’energia sonora, simile ai canoni dell’isolamento termico. L’isolamento termo-acustico di un edificio può essere realizzato con diversi tipi di materiali:
- Materie di sintesi, ricavate dal petrolio come nel caso di polistirolo e poliuretano
- Minerali, come lana di roccia e lana di vetro
- Materiali di origine naturale. Questo è il caso della fibra e lana di legno, lino, canapa, kenaf, canna di palude, paglia, sughero e lana di pecora.
Soluzioni all’inquinamento acustico
Le soluzioni per risolvere il problema del rumore troppo intenso possono essere di diverso tipo. In primo luogo, è possibile dotare i luoghi interessati di pannelli fonoassorbenti, cioè pannelli realizzati con schiume particolari che assorbono e dunque diminuiscono l’intensità del rumore. Non solo, valida è anche la soluzione dei doppi vetri, che attutiscono il rumore e sono da prendere in considerazione quando decidiamo come arredare casa, anche per evitare ponti termici. Nel momento in cui è invece necessario creare un isolamento acustico tra due ambienti, dobbiamo prevedere l’inserimento di materiali fonoisolanti all’interno della struttura muraria.
Se poi desideriamo migliorare l’isolamento senza appesantire eccessivamente la struttura, conviene costruire pareti doppie, con interposto uno strato d’aria. Le due superfici non devono essere rigidamente collegate e l’intercapedine deve essere di almeno 4 cm, così che il potere fonoisolante tenda alla somma dei poteri delle due partizioni considerate separate. Per ciò che riguarda la riduzione dell’inquinamento acustico nelle città, una soluzione sempre più utilizzata nelle smart city è l’asfalto fonoassorbente. Si tratta sicuramente di un materiale più costoso di quello tradizionale, oltre che bisognoso di ulteriore manutenzione. Detto questo, è sempre più utilizzato perchè capace di assorbire le onde sonore dei veicoli su strada. Nello specifico, delle onde prodotte dalla compressione dall’aria sotto la scocca del veicolo e tra ruota e manto stradale.
Inquinamento acustico: Normativa
La normativa vigente, in merito all’inquinamento acustico, dobbiamo fare riferimento ala Legge 447, legge di riferimento sull’inquinamento acustico, modificata e aggiornata dal decreto legislativo 42/2017. La normativa si occupa di definire i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico. Nello specifico, all’interno della normativa, vengono indicate le responsabilità dei comuni, di regioni e anche dello Stato in materia di inquinamento acustico. Si stabilisce l’importanza della classificazione acustica, intesa come strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in zone acusticamente omogenee. A ciascuna di queste viene attribuita una classe con i relativi limiti, per poi dare vita anche a piani di risanamento acustico. Questa operazione andava conclusa entro il 2017, per poi dare inizio ai progetti, da aggiornare ogni 5 anni.
Regole per lavoro e casa
Essenziale è individuare la tipologia e l’entità dei rumori presenti, incluse le sorgenti mobili. Inoltre, in fase di progettazione del piano di risanamento, è importante indicare le priorità, le modalità e le misure necessarie per le modifiche da apporre. L’obiettivo della normativa è proprio quello di ridurre l’esposizione a rumori intensi, sia pubblica che professionale. Per quanto riguarda l’esposizione dei lavoratori, in Italia la legge impone che, per una giornata di lavoro di 8 ore, il livello di esposizione non debba superare gli 80 decibel, sopra i quali è necessario fornire dispositivi di protezione personale.
Per quanto riguarda città e abitazioni, non esistono dei limiti universali proprio perché è necessario valutare, a seconda della zona, le diverse fonti di rumore e l’intensità con cui viene prodotto. Importante è sapere che, secondo la legge, le valutazioni devono essere effettuate da un tecnico competente in materia di acustica ambientale. Questo punto è definito dall’art.3 della L447/95, secondo cui il tecnico incaricato è chiamato a valutare il livello equivalente della rumorosità ambientale.
Inquinamento acustico: Edifici
Come abbiamo già accennato nel paragrafo dedicato ai rimedi, partire dalla valutazione dell’edificio e del suo isolamento acustico è essenziale. Oltre alle pareti doppie, molto utili per insonorizzare stanze all’interno dello stesso edificio, anche i doppi vetri e i pannelli fonoassorbenti riescono a ridurre l’inquinamento acustico. In termini di normativa vigente, è importante sapere che il decreto legislativo 42/2017 si articola in tre decreti. Il primo tratta della normativa acustica degli edifici residenziali, il secondo dell’inquinamento acustico delle infrastrutture mentre il terzo dell’inquinamento acustico causato da macchinari.
Si tratta di calcoli e valutazioni che devono essere, non a caso, svolte da un tecnico professionista proprio perché devono prendere in considerazione diversi fattori. L’edificio deve essere analizzato in termini di isolamento dai rumori aerei tra differenti unità immobiliari (TV, radio, voci), dei rumori provenienti dall’esterno della facciata, dei rumori da impatto (calpestio), dai rumori degli impianti a funzionamento discontinuo e continuo e il tempo di riverbero di aule e palestre scolastiche.
D’altra parte, il rumore per diffondersi nell’ambiente, ed essere quindi da noi percepito, ha bisogno di un mezzo elastico (gas, liquido o solido). Nel caso specifico della propagazione del rumore all’interno degli edifici, tale mezzo di propagazione è costituito dagli stessi elementi strutturali che compongono l’edificio, quali pareti e solai.
La trasmissione del suono avviene secondo due distinti meccanismi di propagazione:
- trasmissione per via aerea, con una propagazione senza ostacoli solidi.
- trasmissione per via strutturale, attraverso le strutture solide dell’edificio e vibrazioni elastiche.
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Inquinamento acustico: cause
Quali sono le cause dell’inquinamento acustico? Abbiamo già sottolineato che un crescente processo di urbanizzazione delle città ha provocato un aumento della presenza di industrie, mezzi di trasporto e fonti di rumore. Il rumore, dal punto di vista fisico, è costituito da un insieme di vibrazioni sonore. Queste vengono trasmesse nell’aria da variazioni di pressione e, se comprese in un certo range di frequenze, sono udibili da parte dell’uomo. Il momento in cui l’esposizione è costante e la fonte di rumore troppo intensa, si parla di inquinamento acustico.
Dal punto di vista domestico, la fonte principale di rumore è proprio costituita dagli elettrodomestici, dalla tv fino allo stereo, al condizionatore e al tagliaerba. Perciò che riguarda i sistemi di trasporto, soprattutto ferrovie e traffico aereo provocano rumori particolarmente intensi, anche in prossimità delle abitazioni. Le macchine di ultima produzione, grazie all’evoluzione tecnologica, presentano indici di rumorosità di 8 – 10 dB inferiori rispetto a quelli di vetture immatricolate poco più di dieci anni fa. Anche gli insediamenti industriali producono una grande quantità di rumore, spesso sia durante il giorno che durante la notte. Questo espone i lavoratori al suo interno ma anche chi abita nei pressi.
Riassumendo, le fonti di rumore con cui ci confrontiamo quotidianamente sono soprattutto:
- rumori provenienti dall’esterno, come traffico stradale, ferroviario ed aereo
- fonti di rumore provenienti dall’interno, come impianti hi-fi, tecnologici, di riscaldamento, di ventilazione
- rumori da impatto, generati dalla caduta di oggetti sui pavimenti, rumore dei tacchi delle scarpe