Nuova biblioteca a Gerusalemme
Vogliamo concludere questa serie di articoli dedicate alle biblioteche, con un progetto che vedrà la luce nel 2020, così da mandare lo sguardo verso l’architettura del prossimo futuro: parliamo oggi della National Library of Israel, situata a Gerusalemme.
Il passaggio dalla carta stampata al digitale richiede indubbiamente un ripensamento della biblioteca, sia come istituzione che come tipologia edilizia.
La progettazione di un nuovo edificio a Gerusalemme ha posto agli architetti dello studio Herzog & de Meuron la sfida di confrontarsi con le tradizioni architettoniche di questo luogo storicamente significativo, unitamente alle ambizione di realizzare un edificio che si riveli appropriato per la città contemporanea.
Situato tra il Museo d’Israele a sud e la Knesset a Est, il sito della Biblioteca Nazionale si trova a diretto contatto con le istituzioni più importanti di Gerusalemme ed è un’estensione del paesaggio simile ad un parco che si snoda per tutta l’area.
La biblioteca è stata dunque pensata per essere un punto di collegamento tra gli edifici culturali che si trovano intorno ad esso: un giardino con uno spazio pubblico per l’arte circonderà la biblioteca, per collegare le funzioni interne con l’ambiente circostante.
Spazi espositivi, punti di ristoro, un auditorium, la libreria e il centro giovanile, saranno dislocati attorno alla sala lettura; la diversità delle funzioni e il collegamento con la città farà si che la biblioteca rimanga un’istituzione forte e vibrante anche in futuro.
L’edificio, aperto e trasparente, contrappone la modernità delle forme al concept che si basa sulla tradizione delle grandi biblioteche e la città stessa: come in passato, infatti, libri rimarranno al centro, metaforica radice dell’edificio, visibili a tutti attraverso lo spazio vuoto centrale.
Di particolare rilevanza la struttura della copertura anche in questo caso, dove la forma concava converge nell’ocello centrale, il cuore della biblioteca stessa; inoltre l’edificio verrà rivestito in pietra calcare di Gerusalemme, anche questo un chiaro rimando alla tradizione architettonica della città storica.
Un incontro quindi fra vecchio e nuovo, fra storia e innovazione, per dare vita ad un nuovo edificio che si candida a diventare un polo di attrazione culturale e sociale.
Arch. Elena Valori