L’utilizzo di software BIM per il grattacielo Intesa Sanpaolo
Inaugurato nel 2015, e già oggetto di un precedente articolo, il Grattacielo Intesa Sanpaolo, realizzato a Torino su progetto dello studio di Renzo Piano Building Workshop, è un perfetto esempio di come i primi schizzi dell’architetto, vengano supportati, passo dopo passo, da strumenti di calcolo sempre più sofisticati, fra cui appunto i programmi BIM.
Per integrare e supportare la realizzazione dell’edificio a torre è stato sviluppato da Harpaceas un modello tridimensionale completo e dettagliato della struttura con l’ausilio del software Tekla Structures.
Grazie ad un applicativo sviluppato come add-in di Tekla Structures, migliaia di documenti sono stati collegati alle componenti strutturali, in modo tale da semplificare la gestione dei documenti e il controllo dei certificati dei vari materiali impiegati in cantiere.
A titolo esemplificativo, segnaliamo che, le parti singole per i soli elementi in acciaio sono oltre 121.000, cui vanno aggiunti, ad esempio, 77.000 bulloni, e migliaia di saldature; per cui, includendo anche le componenti in cemento armato, il modello si compone complessivamente di oltre 200.000 oggetti fisici individuabili e computabili singolarmente: per ciascuno di questi oggetti BIM del modello, sono stati assegnati parametri ed attributi tecnici specifici, come ad esempio la zona o ambito di appartenenza, il profilo metallico costituente, l’area superficiale, il
nome del costruttore e fornitore del materiale.
Si nota quindi l’importanza di tale tipologia di software anche ai fini della computazione e quantificazione delle varie opere in fase di esecuzione.
Concludiamo ricordando che il grattacielo Intesa Sanpaolo si è aggiudicato il premio assegnato da Archdaily, il sito di architettura più visitato al mondo, come migliore costruzione dell’anno 2016 nella categoria Uffici.
Arch. Elena Valori