Il settore della meeting industry sta vivendo una fase fiorente sul mercato italiano: a fine 2014, ad esempio, si sono contati quasi 309 mila eventi realizzati in tutto lo Stivale, che hanno coinvolto oltre 25 milioni di partecipanti nel complesso. Una parte, piccola ma solida e soprattutto crescente, della torta dell’industria di Congressi ed Eventi è concentrata in Piemonte, e per la precisione a Torino, che per i numeri generati si qualifica come capitale d’Italia di questo comparto.
Torino, Mice in crescita. Nella città piemontese e nella sua provincia, infatti, in tutto il 2014 sono stati organizzati più di ottomila eventi, che hanno visto la partecipazione di oltre 1,2 milioni di persone, uno dei dati più alti di quelli registrati a livello nazionale, che pone la città sabauda in vetta sia alle preferenze degli utenti che degli imprenditori quando si tratta di fiere e congressi.
Aumenta la richiesta di spazi. Lo testimonia anche la crescente richiesta di infrastrutture specifiche sul territorio: secondo le ultime statistiche del portale Meeting-hub.net, la migliore guida in Italia per chi è interessato a sale conferenze o centri congressi nel nostro Paese, il numero di ricerche di sale meeting a Torino continua a salire costantemente, dietro solo all’altra destinazione “regina” d’Italia, la città di Milano.
L’Osservatorio in Piemonte. A concorrere a questo successo ha aiutato anche la lungimiranza della Regione Piemonte, che già nel 2015, attraverso l’Osservatorio Turistico Regionale, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia, ha promosso un’indagine sullo stato dell’arte della Meeting Industry sul territorio, che ha permesso di evidenziare alcune caratteristiche utili per lanciare definitivamente il settore. Un’iniziativa che ha portato innanzitutto alla mappatura delle sedi congressuali e allo sviluppo di azioni di riqualificazione sulla base di studi e analisi di benchmark e di comunicazione promozionale in ottica di sistema con i soggetti e gli stakeholder locali.
Il settore Mice a Torino. Dal rapporto emergono innanzitutto buone previsioni sullo stato di salute del settore nell’anno 2015, confermate poi anche nel corso di questo 2016, e in generale un’attività congressuale costante, con punte di crescita anche per quanto riguarda il fatturato. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio cosa rivela il rapporto sull’andamento del settore congressuale a Torino e in provincia, analizzato appunto dall’Osservatorio Congressuale del Piemonte. Interessanti sono soprattutto i dati relativi alla “grandezza” degli eventi: il 50 per cento di chi ha preso parte ai congressi in regione, infatti, si inserisce nel segmento di iniziative da 50 a 100 partecipanti, il 41 per cento nella fascia tra i 100 e i 300, e solo percentuali più basse in fiere più grandi (ad esempio, 0,2 per cento oltre i 3000).
Il profilo dei congressisti. Può stupire, poi, leggere che la provenienza principale degli ospiti è stata decisamente internazionale, a riprova di una centralità della città di Torino anche nell’ambito del programma di fiere europee, mentre invece è molto meno sorprendente la risposta circa l’importanza di partecipare a un congresso: nel 41 per cento delle risposte, infatti, questa scelta viene definita “molto importante” per lo sviluppo della propria attività. In genere, inoltre, i congressisti partecipano ad almeno un evento all’anno, anche se non mancano i casi di viaggiatori “seriali”, che prendono parte ad almeno due eventi in giro per l’Italia.
Ampliare l’esperienza. Scendendo ancora più in profondità, e studiando la customer satisfaction dei congressisti, si scopre che circa il 10 per cento del campione esaminato ha dichiarato di aver prolungato il soggiorno a Torino o provincia oltre il congresso, scegliendo in particolare di visitare la città passeggiando nel centro, facendo shopping o scegliendo invece un Museo (in ordine di preferenza, si segnalano Museo Egizio, Pinacoteca Agnelli, Museo del Cinema, Museo della Sindone, seguiti poi dalle Residenze e Polo Reale).