Progettato da J. MAYER H. architects, e già diventato il nuovo simbolo di Siviglia, il Metropol Parasol esplora il potenziale della Plaza de la Encarnacion e la ridefinisce come nuovo centro urbano contemporaneo. Un’infrastruttura altamente sviluppata, inserita come spazio unico nel centro medievale di Siviglia, che aiuta ad attivare la piazza, rendendola una destinazione attraente per i turisti e per la gente del posto.
La “Metropol Parasol”, con le sue strutture d’effetto in legno, ospita nel complesso un museo archeologico, un mercato agricolo, una piazza sopraelevata, bar, ristoranti e una terrazza panoramica.
Il progetto strutturale è stato affidato alla Società Internazionale di Ingegneria Arup, La Arup ha effettuato una serie di tentativi sperimentali al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
Nella prima fase di ricerca sono state studiate varie strutture geometriche complesse per testare la fattibilità della struttura in materiali come l’acciaio, il cemento o la plastica: le soluzioni ottenute, oltre alle difficoltà strutturali, richiedevano un budget troppo elevato. Così è stato deciso di sviluppare la struttura in un legno micro-laminato, protetto dagli agenti esterni grazie a un rivestimento in poliuretano resistente all’acqua.
Il Metropol Parasol è il progetto vincitore di in concorso indetto dall’ amministrazione pubblica locale per la riqualificazione di Plaza de la Encarnacion, nel centro storico cittadino.
Gli ambiziosi obiettivi riproposti hanno riguardato la creazione di uno spazio multifunzionale in grado di assecondare le esigenze di cittadini e turisti, dialogare con il contesto fino a rilanciare il ruolo dell’ intera città nella scena culturale spagnola.
Su queste premesse, ispirandosi formalmente alle volte della cattedrale di Siviglia, lo studio di Jürgen Mayer progetta un’enorme struttura fungiforme in grado di assicurare ombreggiamento all’intera piazza, altrimenti poco sfruttabile nei periodi estivi.
Le forme sinuose ed ondulate sono un esplicito richiamo ai modelli organici, e diventano il mezzo con cui viene affrontato, con voluto contrasto, il delicato dialogo con la città medievale e i resti romanici rinvenuti in sito. Grazie alla preziosa collaborazione dello studio ingegneristico Arup viene studiata un’innovativa struttura fissata su solidi basamenti in calcestruzzo: grandi elementi “a tronco”, contenenti ascensori e scale per raggiungere la terrazza panoramica in copertura, sostengono l’enorme “Parasol” costituito quasi interamente da pannelli in legno lamellare con incastro a nido d’ape, incollati tra loro con l’aggiunta di resina poliuretanica.
La costruzione, progettata per resistere a temperature elevate e ad ogni sorta di agente atmosferico, è stata definita come l’opera strutturale in legno più grande al mondo.
Maria Giulia Petrai