Si definiscono beni culturali tutte le testimonianze, materiali e immateriali, che hanno valore di civiltà. Da questa definizione si comprende che sono beni culturali non solo le opere d’arte, ma anche tutto ciò che ha un valore storico, come libri, documenti, vestiti, oggetti d’uso comune, strumenti scientifici, ecc.
Può essere fatta una prima distinzione tra beni materiali e beni immateriali. Si definiscono beni materiali tutti quelli che hanno una forma definita e stabile:
- Quadri
- Architetture
- Statue
- reperti archeologici
- vestiti
- utensili
Un esempio di bene culturale materiale è la “Pietà” di Michelangelo Buonarroti (1502, Chiesa di San Pietro, Roma).
Si definiscono beni immateriali tutti quelli che non hanno una forma definita e stabile, ma esistono solo nel momento esatto in cui avvengono (processioni, rappresentazioni popolari, feste e riti religioni, gare agonistiche storiche, celebrazioni folkoristiche).
Un esempio di bene culturale immateriale è il Palio di Siena.
I beni culturali possono essere anche divisi in beni mobili e beni immobili. I beni mobili sono quelli che possono essere spostati da un luogo all’altro senza che venga danneggiata la loro integrità. Sono beni mobili: monete, quadri, strumenti, oggetti, vestiti. Un esempio di bene culturale mobile è la “Saliera di Francesco I” di Benvenuto Cellini (1539, Vienna).
I beni immobili sono quelli che non possono essere spostati dal posto in cui sono collocati. Appartengono a questa categoria tutti i beni architettonici e paesaggistici, incluso tutto ciò che è strutturalmente connesso a esso (affreschi, monumenti, arredo urbano).
Nelle categorie dei beni culturali immobili rientrano anche i beni paesaggistici e le aree archeologiche. Un esempio di bene culturale immobili è la Piazza dei Miracoli di Pisa.
Tra i beni immorali rientrano anche i beni paesaggistici. Cosa sono i beni paesaggistici? Tutte quelle zone del territorio italiano che hanno un particolare valore storico ed estetico e che sono da tutelare e preservare anche se non sono beni realizzati dall’uomo. Rientrano in questa categoria le coste, i vulcani, i parchi naturali, i fiumi e i laghi, i boschi, le montagne.
Un esempio è la costiera amalfitana.
Codice beni culturali
In materia legislativa in Italia il mondo dei beni culturali è regolato dal Codice dei Beni Culturali, emanato nel 2004. Questo codice stabilisce cosa può o non può essere definito bene culturale e quali sono i modi per tutelarli e preservarli e a che vincoli sono soggetti.
L’articolo 2 definisce chiaramente cosa si intende per patrimonio culturale, affermando che è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici. Prosegue poi definendo i beni culturali come le cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico. L’articolo 2 inoltre afferma che i beni del patrimonio culturale sono destinati alla fruizione della collettività. L’articolo 10 del Codice stabilisce che i beni culturali sono beni pubblici di interesse storico, incluso i beni ecclesiastici civilmente riconosciuti che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.
Ma quali sono nello specifico i beni culturali? Il secondo capoverso dell’art.10 del Codice definisce beni culturali:
- Le raccolte di musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
- Gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
- Le raccolte librarie delle biblioteche dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente ed istituto pubblico;
Il terzo capoverso dell’art.10 del Codice afferma che sono beni culturali anche quelli appartenenti a privati, purché di eccezionale interesse culturale.
Il comma 4 dell’art.10 definisce poi beni culturali le cose di interesse numismatico, manoscritti, autografi, carteggi, incunaboli, nonché libri, incisioni, stampe, carte geografiche, spariti musicali, e cose riguardanti la preistoria, la paleontologia, e le civiltà primitive di pregio e rarità.
Ma anche le fotografie, le pellicole cinematografiche, le pubbliche piazze, i siti minerari, le vie e strade di interesse storico e artistico, le navi e galleggianti, le architetture rurali.
Cos’è che non può essere definito bene culturale? Tutte le opere di artisti viventi, in quanto soggette alla normativa che tutela il diritto d’autore, non sono considerate beni culturali. La legge sul diritto d’autore consente agli artisti di sfruttare economicamente le loro opere senza limitazioni da parte dello Stato. Questo diritto viene trasferito agli eredi fino a 70 anni dalla scomparsa dell’artista.
I beni culturali nel senso letterale del termine sono testimonianze della civiltà umana, manufatti dell’uomo.
Ci sono poi luoghi naturali che meritano di essere protetti e tutelati perché significativi per l’uomo e di alta qualità estetica e naturalistica. Questi sono definiti beni paesaggistici. Il Codice li definisce “beni immobili di particolare bellezza naturale, singolarità geologica o memoria storica, compreso gli alberi monumentali”. Per la legge italiana sono beni paesaggistici: ville, giardini, parchi, belvedere, bellezze panoramiche accessibili al pubblico. L’articolo 142 del Codice dei Beni Culturali approfondisce l’argomento stabilendo che sono beni paesaggistici: i territori costieri fino a 300 metri dalla linea di battigia, i territori circostanti i laghi, poi i fiumi, i torrenti e i corsi d’acqua e le relative sponde, le montagne e i ghiacciai, i territori coperti da foreste e boschi, i parchi e le riserve naturali, le zone umide e i vulcani, i parchi archeologici, le aree assegnate alle università agrarie e i circhi glaciali.
Quali sono i vincoli sui beni culturali? Anche su questo il Codice parla chiaro. I beni culturali, poiché sono di interesse collettivo, sono soggetti a vincoli. Questi vincoli evitano che i beni siano sottratti e portati all’estero o siano sottratti alla fruizione pubblica, ma anche che vengono danneggiati o distrutti da un uso improprio.
Inalienabilità
Si tratta di un vincolo a cui sono soggetti i beni culturali pubblici. In pratica lo Stato e gli enti pubblici non possono vendere i beni pubblici in loro possesso. Non sono inalienabili i beni dei privati.
Divieto di esportazione
In linea generale i beni culturali non possono essere esportati all’estero, tranne in presenza di un permesso speciale del Ministero dei Beni Culturali. Le opere possono essere prestate all’estero per mostre ed esposizioni temporanee, sempre con il permesso del Ministero. I beni culturali di privati possono essere acquistati dallo Stato per la stessa somma che il privato voleva ricavare dalla vendita (diritto di prelazione).
Istituto di notifica
Come può un privato sapere che un bene in suo possesso è un bene culturale? Lo Stato, dopo indagini approfondite, stabilisce che quel bene ha una certa rilevanza storica e culturale e lo notifica al privato. Da quel momento quel bene è un bene culturale soggetto a vincoli. Se un privato vuole fare un intervento di restauro su un bene culturale deve richiedere ed ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza. Ciò avviene specialmente per beni architettonici.
Concorsi per beni culturali 2019
Tramite la pagina facebook ministeriale nei giorni scorsi il Ministero dei Beni Culturali ha annunciato l’uscita il 9 agosto 2019 di un Bando di concorso per l’assunzione di 1052 Vigilanti presso il MIBAC. L’avviso sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale venerdì prossimo con tutta la procedura concorsuale. Entro ottobre è stato annunciato che usciranno altri concorsi per assumere nuovo personale. Lo scopo del Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, è di aumentare l’organico ministeriale di 5400 unità totali. Si stima che moltissimi dipendenti andranno in pensione nei prossimi due anni. Le figure ricercate sono diverse:
Assunzioni 2019
- 1052 addetti accoglienza e vigilanza
- 250 funzionari amministrativi
Assunzioni 2020
- 500 unità di personale non dirigenziale di seconda area funzionale
- 250 unità di personale non dirigenziale di terza area funzionale
Concorsi per beni culturali 2016
Il 24 maggio 2016 è uscita sulla Gazzetta Ufficiale il concorso per l’assunzione a tempo indeterminato presso il MIBACT di 500 funzionari nei seguenti profili professionali: antropologo (5 posti), archeologo (90 posti), architetto (130 posti), archivista (95 posti), bibliotecario ( 25 posti), demoantropologo (5 posti), promozione e comunicazione (30 posti), restauratore (80 posti) e storico dell’arte (40 posti). La scadenza per la presentazione della domanda è il 30 giugno 2016.