Spesso sentiamo parlare di ecosostenibilità o di materiali sostenibili per l’ambiente magari che impattino il meno possibile su questo anche in virtù del fatto che se vicino al luogo ove si intenda impiegarli possono anche diventare a chilometro zero.
Oggi parliamo di uno di quei materiali che davvero è a zero impatto ambientale e contribuisce anche a donare un aspetto completamente diverso all’arredamento esterno ed interno della casa.
Come da titolo ci riferiamo al bambù che solo da pochi anni si è diffuso come uno di quei materiali caratteristici e estremamente apprezzati tanto che esiste un nome specifico che ne determina anche il successo quello di bamboo design perché esistono dei veri e propri cultori di questa tipologia di design davvero caratteristico e adatto sia per esterni che per interni.
L’impiego del bambù in edilizia
Fino a pochi anni fa era impensabile l’impiego di questa pianta per le strutture esterne e non solo quindi con finalità di arredamento ma oggi sono molti quei paesi che hanno optato per tale materiale e che non solo lo impiegano per sedie e mobilia varia ma che usufruiscono di questo per creare intere strutture. In Italia è ancora oggi assurdo parlare di bambù applicato all’architettura sostenibile e con il suo impiego appunto dedicato alle strutture ma in altri paesi è stato possibile sperimentare questo materiale che è duttile ma al contempo – come sappiamo – estremamente resistente.
Sapevate ad esempio che rispetto alla durata del comune legno per scopi edilizi il bambù ha una maggiore resistenza in trazione e compressione? Questo è un dato di fatto di cui gli architetti sono ben consapevoli. Inoltre il bambù per rigenerarsi impiega tre anni a fronte dei quindici di altre piante quindi la sua ecosotenibilità riguarda anche questo aspetto.
In edilizia e sopratutto in oriente dove nasce, questa pianta dalle innumerevoli virtù viene impiegata per:
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costruire case
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ponti
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mobili ma questo vale anche per l’occidente
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laminati
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pavimenti
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materiali compositi
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carta
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tessili
A leggere questi molti impieghi si resta abbastanza di stucco visto che da noi lo troviamo impiegato quasi in maniera esclusiva per il design interno dei mobili. Molte persone neanche sanno appunto che essendo estremamente duttile e resistente produce dei parquet e dei laminati davvero eccezionali.
In Asia il suo impiego è davvero antico e infatti su strutture anche molto vecchie e magari in processo di demolizione non è stato raro trovare l’impiego del bambù per armare il calcestruzzo.
Ma ancora più antico il suo impiego nella caratteristiche capanne realizzate esclusivamente con questo materiale. Come detto si hanno molte diffidenze sull’impiego delle canne di bambù in occidente eppure esistono molti architetti e progettisti occidentali che hanno realizzato opere con il bambù in diverse aree del mondo e non parliamo solo di abitazioni a capanna come qualcuno ingenuamente potrebbe pensare.
Due eccellenti esempi dell’impiego del bambù sono il Zocalo Nomadic Museum dove il bambù è stato impiegato attraverso dei procedimenti di compressione e risulta installato a fasce, realizzato da Simon Velez, architetto colombiano che impiega questa materia prima ormai da svariati anni ed è considerato uno dei maggiori esperti in questo campo e grazie proprio all’impiego del bambù.
Possiamo poi trovare un ricovero, eh si, di macchinari agricoli e stavolta in America esattamente nell’Indiana dove sorge la Mason Lane Farm realizzata con il bambù e il metallo zincato impiegato per le fascette, un altro esempio di struttura di accoglienza per così dire che riguarda la bioedilizia e l’impiego di un materiale estremamente resistente.
Il bambù può essere impiegato davvero in molteplici lavori, come rivestimento, come parquet – pressandolo e realizzandovi dei listoni o listelli – può essere utilizzato come legno in cui far passare fili senza che questi si vedano, in arredamento le possibilità poi sono infinite ma anche per strutture portanti come abbiamo detto, ponti etc…
Bambù e anidrite carbonica
Un altro aspetto di cui si discute davvero poco e che invece dovrebbe spingere molti a cercare questo materiale è quello relativo all’anidrite carbonica. Il bambù è in natura un riequilibratore dei livelli complessivi di ossigeno e anidrite carbonica nell’atmosfera, questa pianta ha la capacità di catturare molta più anidride carbonica di una foresta. Il rapporto è 1 a 40 parlando di medesime dimensioni di territorio occupato da entrambe. Capite quindi che è una pianta molto importante specie in periodi come quello che viviamo.
Il bambù per il contenimento
Un altra caratteristica che dovrebbe far riflettere nel tempo attuale viste le innumerevoli frane a cui assistiamo costantemente in vari luoghi del nostro paese. Il bambù per il suo sviluppo – che può essere anche controllato – riesce a svolgere perfettamente la funzione di barriera del terreno e lo fa in maniera naturale. Molte persone che hanno terreni tendenzialmente scoscesi hanno applicato in linea una serie di piante di bambù – anche di differenti tipologie – per contenere la caduta degli stessi. La tecnica è semplice.
Il bambù per sua natura tende a ramificarsi a scala e quindi naturalmente a svolgere una funzione di contenimento, basterà solo riuscire a rinforzarlo aiutandolo ad estendersi e questo per la pianta è facile.
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