Colori primari, una categoria fondamentale che ha permesso di iniziare a sperimentare nuove tinte e nuove sfumature. Parliamo della tavolozza essenziale per qualsiasi pittore, ciò che ha permesso di superare la dualità di bianco e nero aprendo le porte alla esplorazione artistica. Vedere un colore non è frutto di una percezione oggettiva, dipende da come cogliamo le radiazioni elettromagnetiche comprese all’interno dello spettro visibile.
Proprio per questo motivo, chi soffre di daltonismo o appartiene a una diversa specie, non percepisce i colori ugualmente a noi. I colori donano sensazioni e percezioni oggettive a cui siamo abituati ma è ovvio che ciascuno può percepire una sensazione diversa da colore a colore. La bellezza spirituale delle tinte diversificate viene anche studiata ed è proprio dai colori che nasce la famosa cromoterapia.
Il colore primario è il punto di partenza delle sperimentazioni ed è stato oggetto di tantissime indagini storiche, vediamolo insieme.
Colori Primari Addittivi e Sottrattivi: Quali Sono?
Si classificano in maniera differente le tonalità, così come in pittura, i colori primari nello specifico si riferiscono a un insieme di colori di base. A partire dalla combinazione dei colori primari, infatti, è possibile ottenere più o meno qualsiasi altro colore conosciuto. Sentiamo spesso parlare, infatti, di colori “assoluti” proprio perché non possono essere ottenuti con nessun altro tipo di mescolanza.
Come vedremo, non tutti i colori primari appartengono allo spettro dei colori visibili come nel caso di ciano e magenta. I colori primari possono essere suddivisi in due categorie principali:
- Additivi: rosso, verde, blu
- Sottrattivi: giallo, ciano e magenta
Nello specifico, i colori primari additivi sono il rosso, il verde e il blu. I coni dei nostri occhi, più nello specifico, sono molto sensibili al colore verde, mediamente sensibili al colore rosso e lievemente sensibili al colore blu. D’altra parte, i primari sottrattivi normalmente usati per la sintesi a tre colori sono il ciano, il magenta e il giallo e, se fossero ideali, dovrebbero comportarsi da filtri.
Colori primari: Tabella e Combinazioni colori
I colori primari additivi sono i classici rosso, verde e blu, anche detti RGB seguendo il nome inglese (red, green and blue). D’altra parte, invece, abbiamo visto che esistono anche quelli che vengono chiamati “colori primari sottrattivi” (giallo, ciano e magenta); gli stessi che ad esempio troviamo anche nelle stampanti. Analizziamoli uno a uno in questa tabella che segue:
- Giallo, il primo colore primario sottrattivo della triade. Un colore spesso associato a un alto livello di luminosità, largamente utilizzato in ambito artistico proprio per l’energia positiva che trasmette. Il suo colore complementare è il viola.
- Ciano, un colore primario che può essere ottenuta mescolando uguali quantità di luce verde e luce blu. Come nel caso del magenta, non fa parte dello spettro ottico ma può essere ottenuto combinando luci differenti. Proprio per questo, definiamo il ciano come la giusta combinazione tra blu e verde. Il suo complementare è il rosso. Il color ciano viene spesso associato al mare e all’acqua, considerato come tinta estremamente elegante e versatile. Perfetto per un camera da letto, anche per i più piccoli, o per arredare la propria casa al mare.
- Magenta, l’ultimo colore primario sottrattivo. Il magenta può essere generato mescolando uguali quantità di luce rossa e luce blu. Il suo colore complementare è il verde. Viene spesso comunemente definito come fucsia o viola, tutto dipende dalla quantità di blu in esso. Una tinta decisa, creata in onore di una sanguinosa battaglia e ideale per dare carattere al proprio living o al proprio outfit.
Colori Primari e scuola
Scoprire i colori e le diverse tonalità che abbiamo a disposizione costituisce un progetto interessante anche a livello scolastico, perché permette ai bambini di sviluppare la loro creatività e fantasia anche nel disegno e nella pittura.
Creare un vero e proprio laboratorio espressivo, rivolto a bambini della scuola dell’infanzia, per conoscere gli usi dei colori primari dà loro la possibilità di esprimersi liberamente nel linguaggio sia grafico che pittorico. L’ideale è partire da una analisi attenta dei colori primari, nella loro definizione e anche nella loro composizione.
Colorare grossi fogli bianchi con pennelli e tempere, disponendo i banchi ad isola per favorire lavori di gruppo, è un buon modo per cominciare. I colori primari, come ci siamo già detti, sono rosso, verde e blu oppure giallo, ciano e magenta, a seconda della miscela che andiamo a considerare.
Se ci riferiamo a bambini della scuola dell’infanzia, consigliamo di considerare colori primari facili da ritrovare nella vita di tutti i giorni: partiamo da rosso, verde, blu e giallo. A questo punto, diamo loro la possibilità, attraverso le indicazioni di un personaggio immaginario, come una farfalla colorata o un piccolo camaleonte, di iniziare l’esplorazione.
Aumentare la consapevolezza dei colori primari e dei loro usi è la chiave di partenza. Chiediamo ai bambini di identificare, anche in gruppo, almeno 3 oggetti o elementi che sono soliti associare, per esempio, al colore rosso. Far capire loro anche l’importanza di conoscere colori differenti è altrettanto significativo, poiché ci permette di affrontare una tematica come quella della diversità.
Ogni colore ha la sua storia ed è importante conoscerla, poiché questo ci arricchisce di continuo.
Esempi di laboratori sui colori primari
- Colorare un grosso foglio bianco, utilizzando i colori primari, è il punto di partenza. Diamo poi, in un lavoro da fare da soli, la possibilità di ritagliare e colorare la sagoma dell’elemento che associano di più, per esempio, al giallo. Ognuno di loro disegnerà qualcosa di differente, dando così libero spazio all’immaginazione.
- Acqua colorata, un’altra idea per avvicinare i bambini all’esplorazione dei colori primari. Basta avere a disposizione della carta velina colorata, da sciogliere in piccole bottigliette d’acqua. Otterremo così una nuova rappresentazione dei colori primari.
- Possiamo anche far colorare con oggetti, sempre riferendoci ai colori primari. Cosa intendiamo? Utilizzare, per esempio, la pasta per rappresentare il giallo, della mente per il verde, del cartoncino colorato per il blu e delle lenticchie per il rosso. Questo darà ai piccoli la possibilità di usare molta creatività.
Come ottenere il marrone dai colori primari
Il marrone è una tonalità largamente utilizzata, nella scelta degli arredamenti della propria abitazione fino ai trend di moda e abbigliamento. Il marrone può essere ottenuto da miscele differenti, che non coinvolgono per forza i colori primari. Vediamole insieme più nel dettaglio.
- Il primo metodo consiste nel mescolare tra loro i tre colori primari rosso, giallo e blu. Mischiando rosso e giallo, si ottiene una tonalità simile all’arancione a cui aggiungere blu in quantità differenti. In questo modo, sarà possibile ottenere gradazioni più o meno scure di marrone.
- Non solo, è possibile partire da una miscela tra rosso e blu per ottenere un viola. Per poter ottenere una gradazione piuttosto decisa di marrone sarà sufficiente mescolare giallo e viola insieme.
- Altro metodo per ottenere il marrone è mescolare giallo e blu, ottenendo un verde più o meno scuro a seconda della proporzione dei due colori primari. Miscelando verde e rosso, riuscirete ad ottenere diverse gradazioni di marrone.
La regola generale è quella di mescolare il colore secondario, come nel caso di verde, viola e arancione, con il proprio colore complementare per poter ottenere il marrone. A seconda della proporzione che sceglieremo tra questi due colori, potremo ottenere colorazioni più o meno scure.
Ottenere il bianco dai colori primari
Questa è una delle domande che ci si pone più spesso: come ottenere il bianco dai colori primari? Partendo dal presupposto che il bianco corrisponde all’assenza di tutti gli altri colori, la domanda che sorge spontanea è proprio: è possibile ottenerlo da combinazioni di colori?
Proprio per questo motivo, non è possibile ottenere il bianco unendo o miscelando colori primari, secondari o terziari. Il bianco può infatti essere acquistato solo come colore puro, autentico, non ottenuto attraverso una combinazione.
Colori Primari e Secondari: Quali sono?
I colori secondari si ottengono attraverso la miscela di due colori primari, intesi quali rosso, giallo e blu. La proprietà di creare un secondo colore appartiene a ogni coppia di colore primario, di conseguenza abbiamo la possibilità di ottenere tre colori secondari.
- Arancione, ottenuto dalla miscela dei colori primari rosso e giallo. Questo colore può essere creato a partire da una miscela di magenta e giallo, considerando i colori primari sottrattivi. Da qui, nasce anche il color pesca, tanto apprezzato. L’arancione viene generalmente considerato come colore caldo, proprio per l’assenza di blu in esso, e dunque come sinonimo di energia e forza positiva. Parliamo di una gradazione riscoperta, negli ultimi anni, soprattutto all’interno del campo della moda e dell’arredamento, da abbinare ai colori neutri.
- Viola, ottenuto dalla miscela dei colori primari blu e rosso. Il suo colore complementare è il giallo e, infatti, appartiene alla categoria dei colori freddi. Il viola è un colore intenso con differenti tonalità, sempre a seconda della proporzione tra i due colori primari di partenza. Si associa da sempre a simbologie diverse, anche religiose, ma è rimasto un must have soprattutto nel campo della moda. Non troppo impegnativo come il nero ma ugualmente elegante, ciò vale anche per l’arredamento e il design in cui il viola si inserisce come opzione per i complementi di arredo.
- Verde, generato a partire dei colori primari giallo e blu. Il rosso e il magenta vengono comunemente considerati i suoi colori complementari. Il verde è una gradazione definita spesso borderline perché al limite tra colori caldi e colori freddi. Questo perché, a seconda della quantità di giallo o blu al suo interno, può risultare più o meno scuro. Ne esistono diverse tonalità, le più scure sono generalmente le più consigliate nel campo dell’arredamento perché sinonimo di eleganza e raffinatezza. Parliamo, in ogni caso, di un colore che comunica calma e speranza.
Colori caldi
Osservando da vicino il grafico, i colori caldi occupano la parte sinistra del grafico qui sopra, compresi nella gamma cromatica dal giallo fino al rosso. Questi ultimi due sono i due unici colori primari compresi in questa categoria. Le sfumature intermedie tra il giallo e il rosso sono numerose, tutte accomunate dalla elevata presenza di queste almeno una di queste due gradazioni al loro interno.
La caratteristica fondamentale dei colori caldi è proprio quella di trasmettere energia a chi li osserva, ricordando la luce solare, climi assolati e l’intensità del fuoco. A differenza dei colori freddi, le tonalità più calde tendono ad aumentare il ritmo del battito cardiaco. Anche le pareti tortora, con una tonalità nata da beige e grigio, possono sfumare verso una colorazione calda.
Proprio per questo, vengono consigliate per dipingere e arredare stanza in cui si svolgono attività di condivisione. Così i colori primari possono darci una mano nella scelta dei colori. Un forte senso di energia e forza interiore, ecco cosa trasmettono i colori caldi. Sala da pranzo, soggiorno e ingresso sono sicuramente le tre stanze della casa dove viene generalmente consigliato di inserire colori caldi nell’arredamento.
Anche i colori primari offrono numerose possibilità, così la nostra creatività potrà spaziare. Come sempre, dipende dagli abbinamenti che decidiamo di fare: un giusto equilibrio permette anche di creare una camera da letto in rosso. Non abbiate paura di osare, l’importante è ricercare sempre una combinazione raffinata ed elegante per la propria abitazione, indipendentemente dai colori scelti. I colori primari offrono tante possibilità!
Colori freddi
Una delle suddivisioni principali, oltre a colori primari e secondari, è senza dubbio quella tra colori freddi e colori caldi. I colori freddi occupano la parte sinistra del grafico sottostante, dal verde fino al viola. Il solo colore primario che appartiene alla categoria dei colori freddi è il blu, incluso nella categoria addittiva.
Si definiscono colori freddi perché mancano principalmente di rosso e di giallo, due tinte calde. In questo caso, la tinta predominante, è proprio il blu.
Sono principalmente quattro cioè verde, blu, indaco e violetto oltre alle numerose sfumature intermedie. Parliamo di colori che richiamano all’inverno, al ghiaccio e ad atmosfere buie. I colori freddi sono tendenzialmente tinte profonde ed estremamente intense, ideali per rilassare e infondere calma. A differenza dei colori caldi, infatti, tendono a tranquillizzare e a rendere più piacevole il riposo.
Proprio per questo motivo, all’interno di una abitazione, vengono generalmente scelti per stanza come la camera da letto, il soggiorno oppure il bagno in cui relax e calma devono fare da padroni. Anche i colori primari si prestano a differenti abbinamenti nella nostra abitazione.
Colori primari: Miscela sottrattiva e additiva
Abbiamo, nei primi paragrafi, suddiviso tra colori primari additivi e sottrattivi. Questa distinzione ci permette di parlare anche di due fenomeni, che sono definiti come miscela o sintesi sottrattiva e additiva.
- Parlando di miscela additiva, il riferimento è ai colori primari prodotti dalla luce dunque rosso, verde e blu. La sintesi additiva fa riferimento alla mescolanza di colori che giungono all’occhio invariati, incidono sulla stessa parte di retina ed entrano nell’occhio in rapida successione.
- La miscela sottrattiva, d’altra parte, fa riferimento alla mescolanza di stimoli di colore che giungono all’occhio modificati. L’esempio tipico è quello della sovrapposizione tra giallo e ciano, in cui i due colori tendono ad assorbire la quantità di luce dell’altro e ad apparire modificati. In questo caso, la risultante è il colore verde dunque uno stimolo che giunge al nostro occhio variato.
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