Continuando il nostro “tour virtuale” all’interno di Expo, parliamo del padiglione della Svizzera, il primo Paese ad aver aderito all’iniziativa.
Per il suo padiglione, che si estende su una superficie di circa quattromila mq, il team di architetti di Netwerch ha ideato un progetto basato su una piattaforma aperta con quattro torri alte quindici metri, a cui si accederà tramite ascensori e al cui interno saranno posti quattro prodotti alimentari di cui i visitatori potranno servirsi.
Man mano che le torri si svuoteranno, si modificherà anche la struttura del padiglione.
L’idea si basa sul rendere visibile la disponibilità e la distribuzione delle risorse alimentari nel Mondo e l’effetto che il consumo ha su di esse.
Questo processo induce il visitatore ad interrogarsi sul proprio comportamento di consumatore.
I quattro prodotti alimentari, scelti in base alla necessità di utilizzare cibi non deperibili, rappresentano una Svizzera sostenibile, responsabile, innovativa ma al tempo stesso fedele alle tradizioni; questi prodotti rappresentativi sono:
- il caffè: rappresenta la capacità di innovazione e l’impegno per garantire la sostenibilità del prodotto lungo tutta la filiera.
- le rondelle di mele: rappresentano la biodiversità, la capacità di diversificazione e il ruolo fondamentale dell’agricoltura nella tutela del paesaggio.
- il sale: estratto dal sottosuolo svizzero, è un elemento essenziale nella nutrizione.
- l’acqua: elemento centrale del Padiglione, l’acqua che sarà presente nella torre viene estratta dalla falda freatica della zona; I messaggi legati a questa risorsa sono incentrati sul suo corretto utilizzo.
Grazie alla modularità della struttura, man mano che le torri verranno svuotate il livello della piattaforma su cui poggiano si abbasserà; Il progressivo svuotamento delle torri sarà registrato in tempo reale.
Per sottolineare l’attenzione posta al corretto utilizzo delle risorse, dopo lo smantellamento del Padiglione il 75% del materiale utilizzato potrà essere riciclato. Il progetto comprende anche la Casa Svizzera, un edificio compatto che ospiterà lo spazio espositivo dei vari Cantoni.
Con le sue caratteristiche torri, come grandi silos, quello svizzero è un padiglione da mangiare, pensando pero’ anche al prossimo, visto che le torri non verranno riempite una seconda volta.
Arch. Elena Valori
Una risposta
Mi piace quest’articolo, ma ancor di più l’idea che tre quarti del padiglione potranno essere riutilizzati, evitando di lasciare uno scheletro in disuso per gli anni a venire