Il conto corrente condominiale è un rapporto bancario o postale destinato chiaramente a un condominio. Grazie a uno strumento di questo tipo è possibile svolgere una buona parte dell’operatività del condominio. Le domande che gravitano intorno a un conto di questo tipo sono numerose: chi può avere accesso agli estratti conto? Come funziona? Quanto costa? Nelle prossime righe vedremo insieme tutto quello che occorre sapere per una scelta consapevole.
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Cos’è il conto corrente condominiale
La vita all’interno di un condominio in alcune situazioni può essere una bella esperienza. In assenza di una gestione chiara delle finanze però, la possibilità di liti ed incomprensioni aumentano esponenzialmente, soprattutto durante le tristemente famose riunioni. Il primo passo utile per scongiurare questo pericolo è quello di aprire un conto corrente, capace di mettere tutto in chiaro. Con uno strumento di questo tipo sia i condomini che l’amministratore avranno tutto sotto controllo.
Monitorare ad esempio i dettagli di ogni movimento di denaro, sia in entrata che in uscita, è di fondamentale importanza. Sul conto corrente condominiale infatti, transitano le quote condominiali e quelle utilizzate per le spese di manutenzione, piuttosto che per il pagamento delle utenze. Al pari di qualsiasi altro conto corrente, anche quelli condominiali sono offerti dagli istituti in numerose versioni, con funzionalità e costi differenti.
Come funziona il conto corrente condominiale
Abbiamo detto che sul conto corrente condominiale devono transitare tutte le somme di denaro destinate alle spese ed alla gestione del condominio. Tali quote possono essere versate sia dai condomini che da persone o società esterne. I conti correnti condominiali, come qualsiasi altro conto di diversa destinazione, sono soggetti al pagamento di un’imposta di bollo. Purtroppo gli istituti di credito trattano i condomini al pari di un’azienda, e per questo motivo l’imposta è pari a 100 euro.
Dobbiamo ricordare che per le persone fisiche invece, l’imposta di bollo è di 34,20 euro. Sul conto condominiale passano quote condominiali usate per le spese di manutenzione, ma anche per il pagamento delle utenze. I servizi previsti dal conto devono per ovvi motivi consentire una facile gestione delle entrate e delle uscite. Proprio per questo motivo la fruibilità attraverso servizi bancomat e carte di credito deve essere massima. Lo stesso discorso è valido per il libretto degli assegni, l’invio e ricezione di bonifici, l’elenco dei movimenti e l’estratto conto. I condomini possono richiedere in qualsiasi momento di visionare i rendiconti periodici inviati dalla banca. Questo però, è possibile solamente passando sempre attraverso l’amministratore.
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Quando è obbligatorio il conto condominiale
La prima cosa da sapere in merito a un conto corrente condominiale è che ogni condominio ne deve essere dotato. Questo in ottemperanza alla legge n. 220/2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013. L’amministratore di condominio sarà il gestore di tale conto. Un’altra informazione utile da conoscere riguarda il fatto che i condomini non possono opporsi in nessun modo alla creazione del conto corrente condominiale.
Uno strumento di questo tipo infatti, nasce dal bisogno di assicurare a tutti i condomini una gestione il più trasparente possibile delle risorse economiche. Grazie a un conto corrente condominiale infatti, è possibile evitare il nascere di incomprensioni o accuse di frode, utilizzo di denaro in maniera illecita o impropria o semplicemente di una cattiva gestione delle risorse.
Quanto costa un conto corrente condominiale
Come anticipato, gli istituti bancari individuano il condominio al pari di una società. Proprio per questo motivo, i costi di gestione di un conto corrente condominiale non sono certamente quelli di un conto corrente normale. Ovviamente fornire dei prezzi precisi per qualsiasi prodotto non è possibile, ma indicativamente le spese per l’apertura e la gestione di un conto corrente a nome del condominio, possono arrivare a costare anche fino a 400 euro l’anno.
Ad ogni modo, i costi per aprire un conto corrente condominiale variano da istituto a istituto. Dal momento che tali costi saranno affrontati da ciascun condomino, sarebbe opportuno che l’amministratore proponesse diverse opzioni di scelta. Solo in questo modo sarà possibile selezionare il prodotto ritenuto dalla maggioranza più vantaggioso. Nonostante le spese sia più alte di un conto tradizionale, le banche hanno comunque pensato a offerte dedicate.
In questi prodotti le spese che variano in funzione del numero delle unità immobiliari, dei servizi offerti e del quantitativo di operazioni effettuate. Uno dei costi che invece andranno sostenuti obbligatoriamente è quello dell’imposta di bollo, che come detto è pari a 100 euro annui. La cifra è la stessa pagata dalle aziende, dal momento che l’Agenzia delle Entrate ritiene il condominio diverso dalla figura della “persona fisica”, che invece paga solamente 34.20 euro annui. L’apertura del conto prevede che l’amministratore si rechi presso la banca munito di documento di identità, codice fiscale e verbale di nomina.
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Apertura del conto condominiale
Come aprire un conto corrente per condominio? La procedura non è nulla di complicato. Una volta scelta la soluzione più conveniente sulla base delle necessità condominiali, e chiaramente eletto un amministratore, sarà necessario che tale figura effettui tutte le operazioni del caso fornendo copia di un documento di identità, del codice fiscale e del verbale di nomina. Dobbiamo ricordare che il conto però, dovrà essere intestato al condominio e non all’amministratore.
Come spiegato in precedenza, gli eventuali costi di gestione e di apertura sono suddivisi e sostenuti dai condomini. In alternativa all’apertura presso una filiale bancaria fisica, al pari di qualsiasi altro conto corrente anche la procedura di apertura di un conto condominiale può essere eseguita completamente online per i prodotti che lo prevedono. Anche in questo caso il risparmio di tempo è notevole. Per aprire un conto corrente a nome del condominio è fondamentale che il condominio abbia un codice fiscale.
Questo è fornito dalle Agenzie delle Entrate. La richiesta di tale codice fiscale è del tutto gratuita e rientra nelle mansioni dell’amministratore. La gestione del conto corrente, soprattutto negli ultimi anni, si svolge online attraverso home banking, anche perché risulterebbe decisamente caotico recarsi in filiale ogni volta per il pagamento delle bollette e per qualsiasi altra operazione. La gestione via web infatti, consente di fare dei controlli in tempo reale e di aver meglio sotto controllo il conto corrente.