Il comportamento delle strutture in acciaio nel caso di eventi sismici
Parlando dei danni causati alle strutture a seguito del verificarsi di un evento sismico, le strutture in acciaio, se concepite con criteri sismo-resistenti, possono essere distinte, in accordo con il loro comportamento, nelle seguenti tipologie strutturali: intelaiate (controventate o tamponate o meno), con controventi concentrici o eccentrici, a mensola o a pendolo inverso.
Questa tipologia strutturale, impiegata soprattutto negli edifici industriali, alla stessa maniera delle altre tipologie costruttive, può subire dei danni che vengono catalogati, come per le altre tipologie costruttive con un grado di danno da D0 a D4-D5; vediamo:
Livello D1 (danni leggeri):
- Per controventi concentrici: fuori asse di una o più aste diagonali, con spostamenti trasversali piccoli rispetto alla lunghezza della diagonale. Assenza di instabilità locali dei piatti componenti la sezione trasversale. I suddetti spostamenti trasversali delle diagonali dovranno essere valutati anche in relazione alla presenza di tamponature in adiacenza e allo spazio disponibile tra queste tamponature e le diagonali danneggiate.
- Per telaio a flessione: segni di piccola plasticizzazione flessionale in assenza di instabilità locale dei piatti costituenti le sezioni. Non deve essere presente alcun segno di instabilità. Non deve essere presente alcun danno ai collegamenti.
- Per controventi eccentrici: segni di piccola plasticizzazione dei collegamenti. Non devono essere presenti forme di instabilità, di alcun tipo. Le travi, le colonne e i collegamenti devono essere intatti.
In generale, non dovrà essere presente il fuori piombo degli elementi portanti verticali che indichi una significativa plasticizzazione della struttura.
Non deve essere riscontato alcun danno ai collegamenti, né alle altre membrature.
Livello D2-D3 (danni medio- gravi):
- Per controventi concentrici: fuori asse significativi delle diagonali, plasticizzazione flessionale dei fazzoletti di collegamento delle diagonali. Devono essere assenti fratture, sia nell’aste diagonali che nei collegamenti. Devono essere assenti rotture di bulloni. Non devono essere presenti segni di instabilità delle travi e delle colonne.
- Per telai: significativa plasticizzazione flessionale delle membrature, con instabilità locale dei piatti costituenti le sezioni. Nessun danno ai collegamenti. Nessun segno di frattura nelle membrature e nelle saldature. Nessuna rottura di bulloni.
- Per controventi eccentrici: significativa plasticizzazione dei link. Nessun danno ai collegamenti. Nessun segno di frattura nelle membrature e nelle saldature. Nessuna rottura di bulloni. In ogni caso non dovranno essere presenti fenomeni di instabilità delle colonne.
In generale, non dovrà essere presente il fuori piombo degli elementi portanti verticali che indichi una significativa plasticizzazione della struttura.
Livello D4-D5 (danni gravissimi e/o crollo)
Come danno gravissimo e/o crollo si intendono tutte le situazioni più gravi di quelle precedentemente descritte, compresi crolli parziali o totali;
- per le strutture in generale: plasticizzazione, instabilità, fratture nelle membrature o nelle saldature, rotture di bulloni che pregiudichino la capacità del sistema strutturale orizzontale di portare i carichi verticali.
- Per controventi concentrici: grandi spostamenti fuori asse di tutte le diagonali. Instabilità locali dei piatti costituenti le sezioni delle diagonali. Presenza di fratture, nelle diagonali e/o nei fazzoletti di collegamento. Rotture di bulloni. Instabilità di travi e/o colonne.
- Per telai: forte plasticizzazione flessionale con instabilità locale dei piatti costituenti le sezioni. Presenza di cricche nelle membrature o nei collegamenti. Rottura di bulloni. Instabilità di travi e/o colonne.
- Per controventi eccentrici: grandi distorsioni angolari dei link. Danni ai collegamenti, con cricche nelle saldature o rottura di bulloni. Instabilità di travi e/o colonne.
Arch. Elena Valori