Ecobonus 2022, una detrazione fiscale pensata nell’anno corrente per cercare di agevolare lavori di rinnovo e ristrutturazione in questo periodo storico. In realtà, misure di questo tipo nascono qualche anno fa, all’interno della categoria di detrazioni fiscali volte a ridurre i costi per i cittadini, soprattutto in fase di ristrutturazione. Questi bonus sono nati nel 2012 con una modifica apportata dal Decreto Legge del 22 giugno 2012 n. 83, al D.P.R. n. 917/1986.
La finalità è sempre stata chiaramente quella di incentivare gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici. A partire da questa data, questo tipo di misura è sempre stata rinnovata di anno in anno. Ciò perchè sono capaci di rendere molto più florido il mercato della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Vediamo insieme come funziona l’Ecobonus 2022, i requisiti auto e caldaia.
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Più nello specifico, l’ecobonus 2022 nasce all’interno delle diverse misure introdotte dal Decreto Rilancio. L’obiettivo è quello di agevolare lavori e rinnovi edili anche in questo periodo storico, cercando un aiuto concreto per affrontare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Come vedremo, parlando di Ecobonus 2022, le misure pensate per migliore l’efficienza energetica di case ma anche di auto e moto sono piuttosto interessanti. L’obiettivo principale, migliorando per esempio la classe energetica di un edificio già costruito, è quello di ridurre le emissioni di gas inquinanti e incentivare lo sviluppo sostenibile.
Gli interventi compresi dell’ecobonus 2022 sono numerosi, dalla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi fino all’installazione di pannelli solari. In linea generale, le detrazioni variano dal 50% al 75% a seconda che l’intervento comprenda la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali.
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Ecobonus 2022: cos’è?
Ecobonus 2022, una misura di agevolazione fiscale che proroga tutte le agevolazioni previste per l’anno 2021 fino al 31 dicembre 2024. Il bonus include spese sostenute per la realizzazione di opere con il fine di ottenere un buon risparmio energetico. Più nello specifico, questa agevolazione, riguarda interventi di installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia. Per opere di questo tipo, è possibile sfruttare una detrazione fiscale dall’Irpef che può variare dal 50 al 65%. La cifra viene poi suddivisa in 10 rate annuali dello stesso importo.
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Come ci è spesso capitato di leggere negli ultimi mesi, dopo l’approvazione ufficiale del Decreto Rilancio, l’ecobonus costituisce un’ottima opportunità per investire su interventi di riqualificazione energetica. Stiamo, infatti, parlando di opere tendenzialmente molto costose, per questo poco utilizzate. Non dimentichiamo che il settore dedicato all’energia rinnovabile e all’edilizia ha subito un forte rilancio, proprio grazie ad agevolazioni di questo tipo.
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Interventi compresi
Quali sono gli interventi che possono usufruire dell’Ecobonus 2020, sempre tenendo conto che devono avvenire su edifici o unità immobiliari già esistenti di qualsiasi categoria catastale?
- l’installazione di pannelli solari per ridurre l’impatto ambientale, anche con un pergolato fotovoltaico.
- il miglioramento termico dell’edificio, dall’isolamento del tetto, alla sostituzione di pavimenti, frangisole, finestre, ponti termici, comprensive di infissi, contro dispersione e muffa in casa.
- la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento. Con lo scopo di creare sistemi a basso impatto ambientale
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, con climatizzatori più green.
- l’acquisto e la posa in opera di schermature solari. Sono sistemi di protezione volti a migliorare le condizioni di comfort termico e illumino-tecnico della casa.
- l’acquisizione, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali, per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione.
- la posa e l’acquisto in opera di impianti di climatizzazione invernale, compresi di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
- l’acquisto e la posa in opera di micro cogeneratori, cioè impianti di potenza inferiore a 50 kW. Sono usati per produrre allo stesso tempo calore ed elettricità in sostituzione di impianti esistenti.
- l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione.
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.
Ecobonus al 110%
Stiamo parlando di una nuova misura di detrazione fiscale inserita all’interno del Decreto Rilancio, creato per aiutare i cittadini anche in questo periodo storico di difficoltà. Nello specifico, la percentuale al 110% può essere applicata a tutti gli interventi già incentivati dall’ecobonus, e la misura è stata prorogata proprio di recente dall’ultima finanziaria.
Solo nel momento in cui vengono eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi che elencheremo tra poco. In altre parole, per poter usufruire dell’ecobonus al 110%, gli interventi che decidiamo di fare devono rispettare alcuni requisiti. Inoltre, devono permettere un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Naturalmente, dovremo dimostrare il tutto attraverso un attestato di prestazione energetica per poter sfruttare la detrazione. In questa misura può rientrare anche il bonus condizionatori, con un lavoro trainante.
Gli interventi che ci danno diritto al super ecobonus al 110% sono:
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale già presenti con degli impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione. L’efficienza della classe energetica deve essere almeno pari alla classe A. Inoltre, il limite di spesa è fissato a 30 mila euro, moltiplicato per le unità immobiliari interessate
- Interventi di isolamento termico delle superfici opache e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio. L’incidenza deve essere superiore al 25% della superficie disperdente lorda dello stesso edificio. Tutto entro un limite di 60 mila euro, moltiplicati per il numero delle unità abitative.
- Costruzione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, agevolati al 110% con l’obbligo di intervento strutturale abbinato.
- Costruzione di impianti fotovoltaici e accumulatori ad esso integrati. L’installazione dei pannelli deve però avvenire insieme a interventi strutturali o interventi antisismici per l’edificio.
- Infine, l’ecobonus al 110% è previsto anche per interventi specifici antisismici sui diversi tipi di edifici. In questo caso, è possibile sfruttare la detrazione nel momento in cui si stipula una polizza assicurativa a copertura del rischio di eventi calamitosi. Questo bonus viene riservato ai cittadini che abitano nelle zone sismiche 1, 2 e 3.
Ecobonus 2022: come funziona?
Come abbiamo già detto, quando parliamo di ecobonus è importante differenziare due tipologie di detrazioni. Più nello specifico, la detrazione del 50 o 65% permette di svolge una serie di interventi non strutturali. Per esempio, rientrano nell’ecobonus le spese per sostituzione di finestre ed infissi, pompe di calore e caldaie. D’altra parte invece, l’ecobonus del 110% viene riconosciuto solo per un limitato numero più di lavori. In altre parole, la detrazione è maggiore per interventi che garantiscono le performance più elevate di risparmio energetico. Investire in un intervento strutturale, ci permette dunque di utilizzare la super detrazione per tutte le spese sostenute.
Il decreto rilancio prevede agevolazioni, come nel caso dell’ecobonus, che possono essere richieste da tutti i contribuenti. Il discorso vale anche per i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono iniziati lavori finalizzati al risparmio energetico. Una volta deciso di investire su interventi compresi in queste agevolazioni, è importante ricordare cosa dobbiamo presentare. Prima di tutto, i requisiti previsti per beneficiare dell’ecobonus vi è l’obbligo di comunicazione ENEA. Qui dovremo riportare tutte le spese effettuate in opera. Tutto per forza entro la scadenza di 90 giorni dalla data di fine dei lavori. Cosa dobbiamo inserire nell’ENEA?
- Dati anagrafici del beneficiario.
- Informazioni relative all’immobile oggetto di intervento.
- Tipologia di intervento messo in opera per la riqualificazione.
Inoltre, le spese effettuate, per i contribuenti non titolari di reddito d’impresa, dovranno essere pagate tramite bonifico bancario o postale. D’altra parte, per i contribuenti titolari di reddito d’impresa, l’importante è conservare tutta la documentazione per la prova delle spese.
Ecobonus 2022: Requisiti
Quali sono i requisiti per poter richiedere l’ecobonus 2020? Abbiamo già accennato che è necessario compilare una comunicazione ENEA entro i 90 giorni dalla conclusione dei lavori, per poter richiedere la detrazione fiscale. Ricordiamo sempre che i lavori e gli interventi inclusi in questo bonus devono essere fatti su un edificio già esistente, non su un nuovo immobile. Analizzare con cura le linee guida è essenziale. Detto questo, chi può beneficiare dell’ecobonus 2022?
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Chi richiede il bonus
- Le associazioni tra i professionisti
- I contribuenti con un reddito d’impresa. Dunque, persone fisiche, società di persone ma anche società di capitali.
- Gli enti pubblici e privati, che non svolgono attività commerciale.
- Persone fisiche. Nello specifico, sono inclusi titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini. Inoltre, coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese
Oltre alle diverse percentuali da detrarre di cui abbiamo già parlato, è importante prendere in considerazione che esistono limiti di spesa agevolata a seconda del tipo di intervento. Esiste un tetto di spesa fissato a 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica. Mentre, per gli interventi sull’involucro dell’edificio, il limite è fissato a 60 mila euro. Il limite è di 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ovvero installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia.
Infine, sempre di 60.000 euro è il tetto per l’installazione di pannelli fotovoltaici utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali. Stessa cifra per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università. Oltre a queste linee guida, è ugualmente importante ricordare che ogni riqualificazione energetica deve essere confermata. Per questo motivo, è essenziale avere un attestato di prestazione energetica (APE), per acquisire i dati relativi all’efficienza energetica, prodotto dopo l’esecuzione degli interventi.
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Ecobonus 2022 auto
Una misura per incentivare l’acquisto di veicoli a emissioni ridotte, finalizzata al rispetto ambientale. In questo consisteva l’ecobonus auto che, come emerge dal testo della Legge di bilancio approvato dal Senato, non è stato purtroppo rinnovato per il 2022. Un’iniziativa che si contestualizzava in più ampio indirizzo europeo con lo scopo di ridurre le emissioni dannose per la salvaguardia dell’ambiente.
L’ecobonus auto non è stato rinnovato per il 2022. La bozza di Legge di Bilancio 2022 già approvata al Senato infatti, non prevede nessun incentivo per l’acquisto di veicoli non inquinanti, ovvero a basse emissioni. E questo discorso è valido sia nel caso di rottamazione che senza rottamazione.
Prorogato invece fino a dicembre 2023 il termine ultimo per gli interventi “trainati” del Superbonus 110%, dove è inclusa l’installazione di colonnine per le ricariche delle auto elettriche negli edifici. L’art. 119 del DL 34/2020 dispone duque la detrazione del 110% per i costi di installazione dei presidi di ricarica destinati ai veicoli elettrici. Per usufruire dell’agevolazione, l’installazione deve però essere eseguita parallela ad uno degli interventi considerati “trainanti”, ad esempio quelli di isolamento termico o antisismici.
Se collegata ad uno dei suddetti interventi, la detrazione può arrivare fino ai seguenti importi:
- Fino a 2000 euro per le villette.
- Un tetto di 1500 euro per i condomini con massimo 8 colonnine.
- Fino a 1200 euro per i condomini oltre le 8 colonnine.
Sempre per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica, il 20 ottobre 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero per la Transizione Ecologica del 25 agosto 2021. Nel decreto sono stati sbloccati i 90 milioni stanziati nel 2020 per l’erogazione di contributi rivolti a persone fisiche che svolgono attività di impresa, arti e professioni e a soggetti IRES. Il bonus, in conto capitale, viene gestito come altri da Invitalia e al suo interno include fino al 40% delle spese ammissibili.
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Ecobonus 2022 caldaia
Interessante è valutare anche i bonus previsti per l’acquisto di una nuova caldaia, considerando i requisiti e le normative del decreto le cui agevolazioni sono state prorogate fino al 31 dicembre 2024. Partiamo da un intervento piuttosto standard. Chi decide di sostituire la vecchia caldaia con una caldaia a condensazione, ha in ogni caso diritto ad alcune detrazioni fiscali. L’ecobonus, in caso di semplice sostituzione, può cambiare in base alle caratteristiche dell’intervento, sempre in una percentuale compresa tra il 65% o 50%. Possiamo, inoltre, richiedere agevolazioni sia per l’intervento di riqualificazione che per le prestazioni professionali necessarie.
Un discorso differente vale invece per la detrazione al 110%, valida solo in alcuni casi specifici. Il superbonus può essere richiesto solo nel momento in cui la sostituzione della caldaia coincide con lavori strutturali nell’edificio. Per esempio:
- Quando effettuiamo un isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali. Queste superfici costituiscono l’involucro dell’edificio, con una incidenza superiore al 25% della superficie dell’edificio stesso. La spesa non può superare i 60 mila euro.
- Nel caso di investimento nella sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti. Nello specifico, quando inseriamo impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione. Inoltre, l’efficienza energetica deve essere almeno pari alla classe A. Il limite di spesa è fissato a 30 mila euro.
- Nel caso di interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti. Nello specifico, con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione. L’efficienza deve essere almeno pari alla classe, con un tetto massimo di 30 mila euro.
- Contano anche gli interventi per aumentare l’efficienza energetica. Devono essere opere che assicurano, nel loro complesso, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. In alternativa, se questo non è possibile, devono permettere di raggiungere la classe energetica più alta.
Ecobonus edilizia
Riprendiamo, in conclusione a questo articolo, quali sono le linee guida relative all’ecobonus 2020. Nello specifico, le misure incluse hanno lo scopo di incentivare la riqualificazione energetica della nostra casa. Cosa è compreso in questa agevolazione e quali interventi possiamo eseguire?
- Impianti a pompa di calore. Sono sistemi ad alta efficienza, utili per riscaldare e raffreddare.
- Isolamento termico delle superfici opache, sia verticali e orizzontali. Questo intervento permette di mantenere calore e freddo all’interno dell’edificio, come anche i rivestimenti bagno.
- Materiali isolanti, nel rispetto dei requisiti richiesti a livello ambientale.
- Impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffreddamento o la fornitura di acqua calda.
- Impianti ibridi o geotermici abbinati ad impianti fotovoltaici. Questo permette di rendere la nostra casa green nella produzione di energia.
- Miglioramento di almeno 2 classi energetiche. Questo intervento deve essere dimostrato attraverso l’APE.
- Installazione impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Stiamo parlando, in questo caso, di interventi strutturali e dunque compresi nel super bonus del 110%. Nel momento in cui l’intervento non dovesse essere di grande portata, possiamo comunque utilizzare le agevolazioni a percentuali inferiori. Regole differenti riguardano gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici condominiali. In questo caso, è infatti prevista una detrazione fiscale più elevata. Lo scopo è quello di incentivare la sostituzione di vecchi impianti energetici anche in condomini e non solo case familiari. Questa agevolazione si calcola su un totale complessivo non superiore a 40.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’intero edificio.
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