Eduardo Souto de Moura
Nel 2011 ad aggiudicarsi l’ambito Premio Pritzker, è stato l’architetto portoghese Eduardo Souto de Moura per un’opera complessiva che è “prova convincente delle moderne potenzialità espressive del linguaggio e dell’adattabilità alle diverse situazioni locali, sempre attenta al contesto, inteso nel suo senso più ampio, e fondata nel luogo, nel tempo e nella funzione”. E’ sicuramente uno degli architetti più famosi al mondo.
Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Esbap nel 1980, durante gli anni di studio collaboro’ con Alvaro Siza Vieira, diventando suo assistente all’Università di Porto per un decennio: durante questa importante collaborazione con Siza, Eduardo Souto de Moura ebbe modo di sperimentare la costruzione di Saal, “gruppi interdisciplinari autogestiti”, costituitisi per affrontare l’emergenza dei grandi centri abitativi, un’esperienza che sarà fondamentale per la sua professione, indirizzata verso la “realtà” (anche col recupero di materiali locali e tecniche tradizionali) e lontana dagli astrattismi.
Fra le sue opere più importanti, vediamo qui la Casas da Historia Paula Rego e la riqualificazione del Convento das Bernardas.
Terminato nel 2008 nella cittadina di Cascais, Portogallo, la Casas da Historia: fu proprio Paula Rego, una delle pittrici più importanti della contemporaneità portoghese, a scegliere Souto de Moura per la realizzazione del museo dedicato alle sue opere.
L’edificio sorge su un terreno di quasi 9000 mq, caratterizzato da un bosco e da un cinta muraria preesistenti, e recante un vuoto centrale, dove è stato eretto l’edificio. Così la figuratività di Paula Rego si unisce al linguaggio delle guglie e dei tetti visti da Souto de Moura nelle abitazioni dell’architetto portoghese Raul Lino, a cui egli dichiara di ispirarsi per il disegno delle due grandi coperture a piramide, elementi focali e simboli dell’opera; l’archetipo architettonico della torre, che è camino e fortificazione, è interpretato per mezzo del cemento verniciato di colore rosso, che non è compatto, ma segue le imperfezioni del cemento rendendolo già trasformato dal tempo, mentre i tagli negli angoli per ricavare le aperture vetrate che concedono la luce naturale alle aree espositive, mitigano il brutalismo della materia.
Il Convento das Bernardas a Tavira, sorto nel XVI secolo per ospitare monache di clausura, come accaduto a molti edifici in tutta europa, con il tempo ha finito per assumere varie funzioni nei secoli, da fabbrica del vapore fino ad oggi, che grazie alla riqualificazione dell’architetto Souto de Moura terminata nel 2012, è diventato un edificio residenziale; il progetto ha dunque recuperato ogni livello cronologico dell’edificio per utilizzarlo poi nella creazione di quel linguaggio specifico che ha permesso, alla fine, di ottenere un residence composto di settantotto unità abitative, caratterizzato, all’esterno come all’interno, dall’atmosfera quieta e semplice delle celle conventuali.
I materiali sono stati recuperati nell’originale e riproposti nei nuovi inserti, così come i volumi e gli spazi esterni, questi ultimi parte fondamentale del disegno complessivo dell’intervento; il dettaglio della grande vasca d’acqua lineare che è stata realizzata, richiama i grandi serbatoi idrici presenti nella regione mentre il cortile, piantumato con estrema essenzialità, rimanda ai chiostri cistercensi.
Arch. Elena Valori