Scheda AeDes: valutazione del danno strutturale
La valutazione del danno strutturale e della tipologia di struttura portante (Sezione 3 della Scheda AeDes) conduce alla stima del rischio strutturale (compilazione della Sezione 8), in termini di modifica della capacità portante della struttura rispetto ad uno stato originario di riferimento.
Per un edificio progettato secondo i criteri di un moderno Codice per le costruzioni antisismiche, tale stato ante sisma corrisponde concettualmente ad un livello di sicurezza assoluta accettato, in quanto riferito ad una normativa; per gli altri edifici questo livello non è quantificabile rapidamente durante un sopralluogo condotto a vista.
Per consentire una più efficace ed immediata valutazione, partendo dalla scala macrosismica europea Ems 98, il danno è espresso attraverso dei livelli graduati su variabili linguistiche (danno nullo, leggero, medio-grave, gravissimo- crollo), cui sono associate misure indicative di riferimento, al fine di rendere comparabili le valutazioni ed uniformare il linguaggio, senza che siano richieste misurazioni di dettaglio in sito.
Le descrizioni logicamente non sono esaustive e sono riferite a casi frequentemente osservati. In condizioni particolari, ad uno stesso danno apparente sarà possibile associare meccanismi e conclusioni diverse.
In generale, al danno strutturale leggero D1 (nella sezione 4) è associato un rischio strutturale basso, mentre al danno D4- D5 è, comunque, associato un rischio strutturale elevato. Il livello di danno strutturale intermedio D2-D3 comprende una varietà di situazioni che, in relazione al tipo e all’estensione, possono condurre a diversi giudizi di rischio strutturale: la sua interpretazione è, quindi, più articolata e problematica.
I danni da riportare nella Sezione 4 sono quelli apparenti, cioè quelli riscontrabili a vista sui componenti strutturai al momento del sopralluogo; la definizione del livello di danno riscontrato, come già accennato in precedenza, si basa sulla scala macrosismica europea Ems 98, che prevede sei possibili stati di danneggiamento per l’edificio nel suo complesso, classificati in base al livello e all’estensione del danno agli elementi strutturali e non.
Vediamo come sono composte le sei categorie di danno:
D0 (danno nullo): non viene riscontrata la presenza di alcun danno alle strutture;
D1 (danno leggero): è un danno che non cambia in modo significativo la resistenza della struttura e non pregiudica la sicurezza degli occupanti a causa di possibili cadute di elementi non strutturali;
D2 – D3 (danno medio grave): è un danno che potrebbe cambiare anche in modo significativo la resistenza della struttura, senza che peró venga avvicinato palesemente il limite del crollo parziale di elementi strutturali;
D4 – D5 (danno gravissimo): è un danno che modifica in modo evidente la resistenza della struttura portandola al limite del crollo parziale o totale di elementi strutturali principali. Stato descritto da danni superiori ai precedenti, incluso il collasso.
Arch. Elena Valori