Esame di Stato Architetto: la prova grafica
Tipologia: Casa in linea
Oltre alla guida all’Esame di Stato per Architetto 2018 come aiuto alla preparazione, abbiamo svolto per voi la traccia n.1 dell’Esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di Architetto, sezione A, proposta al Politecnico di Torino durante la I sessione 2017.
“In un edificio su pubblica via di un piano fuori terra a destinazione commerciale, in una zona di un comune della cintura torinese che è parte di un insediamento già realizzato, si decide di sopraelevare sfruttando la capacità edificatoria residua misurata in circa 2250 metri cubi per un’altezza massima di 14 metri (4 piano fuori terra).
NB: Gli standard a parcheggio sono già stati assolti nell’intervento precedente.
Il candidato sulla base dei parametri forniti, progetti una soluzione distributiva residenziale, minimo due appartamenti per piano, che mantenendo la struttura dei collegamenti verticali predisposti nell’edificio esistente ( è consentita una reinterpretazione della facciata), sfrutti al meglio le potenzialità edificatorie residue.
Elaborati richiesti:
- Planivolumetria generale in scala adeguata;
- Piante dei singoli livelli in scala 1:100;
- Sezione significativa e prospetti in scala 1:100;
- Uno o più particolari che illustrino nel dettaglio le caratteristiche dell’involucro edilizio.
Svolgimento
Per rispondere alle richieste rivolte dal tema, si è scelto di sopraelevare l’edificio esistente di n. 3 piani (per un totale di 4 piani fuori terra).
Mantenendo il collegamento verticale esistente, come richiesto, si è optato per l’utilizzo della zona centrale dell’edificio come corridoio di distribuzione ai vari appartamenti (corridoio chiuso), predisponendo ai piani primo e secondo n.2 appartamenti, e al piano terzo, n. 3 appartamenti di cui due, di metratura più piccola, per rispondere a varie esigenze abitative.
Si è optato per una soluzione distributiva interna molto semplice, seguendo anche la disposizione dei pilastri, ma questo è frutto, come per ogni intervento di progettazione, delle scelte estetiche personali.
Per quanto riguarda la facciata, non è stato alterato il disegno, ma si è arretrato il fronte delle abitazioni ai piani in soprelevazione, per utilizzare la zona frontiera come terrazzo.
Per quanto riguarda il piano terra, esso non ha subito variazioni, così come il livello della copertura, che rimane a conformazione piana: i collegamenti verticali conducono fino al livello della copertura, dove è stato predisposto un parapetto ad altezza 1,20 cm così da renderlo agibile.
NB: per motivi di spazio, i prospetti sono stati eseguiti in scala 1:200 anziché in scala 1:100 come richiesto dal tema. Per soddisfare la richiesta del tema, sarà necessario predisporre due tavole separate, una contenete le planimetrie, il planovolumetrico e gli schizzi di studio, e un’altra con prospetti, sezioni e particolari costruttivi.
Arch. Elena Valori
7 risposte
Buongiorno Arch. Valori, ho studiato al Politecnico di Torino e sto preparando l’esame di stato per le prossime sessioni. Mi sono allenata sui temi degli anni precedenti tra cui questo esempio da Lei affrontato. Avrei dei dubbi da sottoporLe:
vorrei sapere come mai ha optato per una soluzione di distribuzione verticale senza ascensore e se è possibile, in queste situazioni di affacci esigui, limitare i bagni a soluzioni “cieche” o se, per motivi normativi ad esempio legati al regolamento edilizio, almeno un bagno per appartamento deve godere di illuminazione ed areazione naturale.
Grazie
Buongiorno,
la scelta dela distribuzione verticale senza ascensore è dovuta al fatto di recuperare in toto il collegamento verticale già esistente, limitandosi solamente a proseguire nelle altezze. Ciò non toglie che, studiando una nuova distribuzione degli ambienti, sia possibile prevedere anche il collegamento verticale tramite ascensore. Per quanto riguarda i bagni Le consiglio di prevedere sempre un bagno con affaccio. Questo sia perché si garantisce la corretta illuminazione ed areazione, come da DM 5 Luglio 1975, sia perché, come ricordava, il Regolamento edilizio comunale richiede almeno un bagno finestrato, e il secondo ad areazione meccanica.
Spero di esserLe stata utile.
Buongiorno Arch. Valori
anche io sto preparando l’esame per la sessione di Novembre 2018. Ho delle osservazioni da farle in merito alla scelta di non inserire l’ascensore nella scelta progettuale adottata. Dalla normativa che ho visionato mi sembra di capire che l’ascensore sia obbligatorio.
Può aitarmi a capire meglio questo punto per piacere?
Grazie
Buongiorno Arch. Valori
anche io sto preparando l’esame per la sessione di Novembre 2018. Ho delle osservazioni da farle in merito alla scelta di non inserire l’ascensore nella scelta progettuale adottata. Dalla normativa che ho visionato mi sembra di capire che l’ascensore sia obbligatorio.
Può aitarmi a capire meglio questo punto per piacere?
Grazie
Buonasera Giuseppe. Come vede nella traccia viene fatta esplicita richiesta di recuperare i collegamenti verticali esistenti (sprovvisti di ascensore). Se la normativa che ha visionato impone la presenza dell’ascensore, basterà inserirlo o all’interno dell’edificio esistente o, a mio avviso una decisione migliore, porlo sul prospetto tergale come corpo a se stante a servizio dei vari piani. Spero di esserle stata utile e di aver fugato i suoi dubbi.
Buongiorno, anche io sto preparando l’esame di stato per la sessione di novembre 2018. Ho letto il DM 5 Luglio 1975 e non fa esplicita richiesta di ventilazione naturale riguardo i servizi igienici. Riguardo il regolamento edilizio di Torino, nemmeno qui trovo esplicita richiesta di avere un servizio igienico finestrato, ma viene sempre detto che in mancanza di tale possibilità bisogna prevedere un sistema di ventilazione. Nel caso di appartamenti con bagno singolo dunque, sono obbligato ad avero in facciata? Potresti indicarmi ilomma, o se mi sono perso qualcosa? Grazie mille!
Buongiorno Matteo, per quanto riguarda il bagno finestrato, come hai ben detto la normativa nazionale non ne fa esplicita richiesta, mentre alcuni regolamenti edilizi comunali ne fanno richiesta in alcuni casi. Il mio consiglio per affrontare al meglio la prova grafica dell’esame di stato, qualora si tratti di un edificio residenziale è quello di valutare il tipo di progetto (nuova costruzione – ristrutturazione) e in base a questo scegliere quale sia la strada migliore. Mi spiego meglio: se progetto un nuovo edificio residenziale unifamiliare sicuramente prevedero’ almeno un bagno con finestra, mentre nel caso di una ristrutturazione a fini abitativi (in un comune come Torino che non fa esplicita richiesta) utilizzero’ per il servizio igienico l’areazione meccanica. Spero di esserti stata utile.