Il modo di fare architettura è molto cambiato nell’ultimo ventennio, complici le innovazioni tecnologiche del XXI secolo e l’esplosione del web, la richiesta di competenze specifiche è diventata sempre più pressante. Per un professionista che lavora in questo settore, oggi, sembra impossibile presentare al committente disegni senza rendering fotorealistico o senza modelli tridimensionali. Viene pertanto in rilievo la necessità di combinare tradizione e innovazione, sfruttando le conoscenze secolari dell’architettura con un nuovo criterio di lavoro, quello dei programmi digitali. Non sono più adatte le tradizionali metodologie che prevedevano disegno manuale e calcoli strutturali basati su formule controllate manualmente e neanche la classica tecnologia CAD può più bastare.
È necessario dare spazio a corsi di progettazione digitale parametrica sempre più innovativi dove la costruzione di edifici richiede l’introduzione e la gestione delle informazioni e dei suoi componenti base come travi, solai, finestre porte per dar vita, passo dopo passo al fabbricato completo in ogni sua parte.
Corso Revit per architettura
In questo contesto nasce il corso Revit per architettura, una soluzione all’avanguardia per imparare a realizzare viste assonometriche, prospettiche e rendering 3D in tempi brevi e con la massima precisione. Il corso non presuppone la conoscenza e l’esperienza del disegno tridimensionale perché l’utilizzatore viene guidato in modo graduale, partendo dalle nozioni di base per giungere ad elevati livelli di pianificazione, progettazione e gestione di infrastrutture ed edifici.
Revit catapulta il tecnico in un universo di gestione dei progetti innovativi e rivoluzionari. Per le sue potenzialità, infatti, il programma può supportare anche ingegneri, appaltatori specializzati nelle diverse discipline MEP come idraulici, elettrici e meccanici e progettisti che insieme sono in grado di collaborare e interfacciarsi. Il software consente la condivisione del lavoro permettendo ai collaboratori del progetto di collaborare e intervenire contemporaneamente senza pericolo di gap o blocchi del sistema.
Cosa è possibile ottenere dal programma: massima innovazione e creatività
Grazie al programma Revit, gli architetti possono ottimizzare le prestazioni della struttura da realizzare dando vita a inedite visualizzazioni, così come ingegneri e geometri possono valutare il progetto e la sua fattibilità prima di iniziare i lavori. Questo significa utilizzabilità anche all’interno di imprese edili o di showroom dedicati all’home design che vogliono sviluppare progetti tridimensionali o bidimensionali con estrema facilità e in tempi ridottissimi. Si tratta, senza dubbio, di un aiuto concreto per tutti coloro che lavorano nel mondo del project perché possono sviluppare idee con una qualità visiva molto precisa e prossima al foto realismo.
Il corso abilita alla produzione di sezioni, piante, spaccati assonometrici, prospetti, rapporti aeroilluminanti, tabelle di movimenti terra, gestione degli spazi, computometrici e abachi di locali, per sfruttare potenzialità non ancora conosciute del programma che semplificano il lavoro e riducono le incombenze di un intero team.
Per raggiungere tali obiettivi, il corso si svolge in modo dinamico, ascoltando le case history ed effettuando esercitazioni pratiche continue che affrontano ogni possibile criticità per rendere l’utente autonomo nell’utilizzo e capace di sfruttare le potenzialità del programma.
La tecnologia Revit: da CAD ai progressi del 3D
Il programma Revit-BIM è realizzato su una tecnologia ICT che si poggia sui principi cardine del CAD, sfrutta le innovazioni raggiunte nella modellazione tridimensionale, in particolar modo nel campo manufatturiero. Per questo la sua tecnologia può essere definita un digital repository, un luogo virtuale nel quale inserire i dati che riguardano gli aspetti funzionali e fisici del progetto in modo centralizzato. Una sorta di archivio modificabile con informazioni calcolabili che possono essere aggiunte, eliminate, modificate o cristallizzate fino alla chiusura definitiva.
Tali dati vengono utilizzati sia in modo derivato che diretto per essere oggetto di analisi e calcolo: questo significa rappresentazioni di progetti in 3D, realizzazione di prospetti di finestre, porte e cancelli di uno stabile progettato e la rielaborazione di tutti i dati inseriti nel tempo nel repository centrale, che possono essere estrapolati e rielaborati a seconda delle esigenze e delle richieste del committente. Le informazioni inserite vengono gestite come una raccolta congiunta, che al momento opportuno viene rielaborata per dar vita a progetti esclusivi.
In sintesi, il programma raccoglie tutta una serie di materiali necessari per realizzare l’opera, dalle travi ai tubi, dai mattoni alla pittura passando per le porte, finestre, cancelli e muri. Tali oggetti lavorano in modalità smart proprio come il loro database, consentono cioè la loro estrapolazione dall’archivio per essere utilizzati e interconnessi come una costruzione reale. Il passo in avanti che è stato fatto rispetto a CAD è davvero notevole perché mentre quest’ultimo si fondava sulla possibilità di spostare linee, punti, rettangoli o piani, il Revit è in grado di calcolare le proprietà di una colonna piuttosto che la presenza di una parete o di una finestra. La capacità di catturare dati relativi a specifici oggetti fa viaggiare i progettisti a velocità supersoniche, con un dispendio di tempo minimo e una precisione elevata.
La rappresentazione del progetto object based, infatti, semplifica il lavoro e lo valorizza al massimo grado perché consente di creare realtà grafiche dove le entità del progetto entrano in relazione tra loro e vengono modellate intorno all’obiettivo grafico.
Quando le relazioni tra soffitto, parete e pavimento vengono incapsulate, è possibile elaborare dati importanti sullo spazio contenuto e connesso. Informazioni che sono utilizzabili per la successiva analisi energetica, delle emissioni e programmatica che alleggeriscono il lavoro del progettista rendendolo fluido, funzionale e molto dettagliato. Non solo, agli oggetti estrapolati dal data base è possibile aggiungere attributi o proprietà, consentendo la memorizzazione di dati importanti sull’oggetto, come ad esempio materiale di costruzione, spessore delle pareti e così via. Ovviamente, tali informazioni devono confrontarsi con i costi, le analisi e altre applicazioni che daranno vita a progetti completi sia dal punto di vista tecnico che grafico, pronti per essere presentati.
Corso BIM per architettura: un nuovo metodo per il futuro
Tra le diverse applicazioni Revit, il mondo della progettazione può utilizzare un sistema riconosciuto su base mondiale, il “Building Information Modeling” semplificato nell’acronimo BIM. SI tratta di una rappresentazione digitale delle caratteristiche funzionali e fisiche di un oggetto, come viene definito dall’istituto nazionale di scienze delle costruzioni. Non si tratta di un software e neanche di un prodotto ma di una raccolta di disegni completa di caratteristiche e schede tecniche che indicano attributi tecnici specifici.
Questo significa che una volta creato il data base degli oggetti e dei materiali, non devono essere disegnati anche successivamente, perché si possono utilizzare quelli già elaborati in precedenza. A tal fine, il corso BIM per architetti fornisce in dotazione una libreria digitale molto grande di oggetti BIM e CAD alla quale accedere per realizzare progetti edili di qualsiasi natura. La portata innovativa del metodo BIM si evince anche dalle parole del professore Vladimir Bazjanac dell’Università californiana “Lawrence Berkeley National Laboratory“, il quale sostiene che il mondo della progettazione e della realizzazione di strutture edili è in continua trasformazione e rispetto al passato ha vissuto una vera e propria rivoluzione, soprattutto grazie al metodo BIM.
Un sistema operativo che garantisce precisione dei dati immessi nella struttura in ogni fase della sua vita, consentendo un’esecuzione integrata dell’opera come non era mai successo prima. Infatti, pur richiedendo un notevole lavoro di introduzione dati iniziale, successivamente riesce a semplificare il lavoro sotto molti punti di vista. Un altro aspetto rilevante che bisogna sottolineare è la possibilità di utilizzare il programma Open BIM, un accessorio al BIM che risolve i problemi connessi ai formati dei file. Questo tipo di contenuti, infatti, spesso è composto da file 3D che in passato creavano criticità, mentre oggi sono compatibili con tutti quei software che impiegano BIM. Un sistema che facilita la comunicazione tra diversi software e sistemi operativi rendendo il lavoro del tecnico più snello e rapido.
Il mondo che ruota intorno a BIM e Revit
Il fenomeno BIM e Revit è in continua evoluzione, basti pensare che negli Stati Uniti è in uso già dal 2000 e il GSA ne ha imposto l’utilizzo per la spatial program validation, in fase di presentazione del progetto alle gare d’appalto. Un passo importante per gli operatori del settore che possono confermare le caratteristiche dello spatial program adoperando un sistema più innovativo, preciso e rapido del classico 2D, ormai completamente superato.
Come negli USA, anche il Regno Unito ha riconosciuto il valore del sistema, tanto che il Governo vuole rendere obbligatorio il ricorso al BIM per la progettazione delle opere pubbliche. Un vero e proprio passo in avanti che renderà questa tecnologia accessibile a tutti, con un notevole salto di qualità per il mondo della progettazione integrata. Nel Nord Europa, ad esempio, il BIM ha visto una rapida evoluzione tanto che in Finlandia è obbligatorio già dal 2007, così come in Norvegia, dove è stato posto l’obbligo di presentazione di tutti i progetti in materia di costruzione e riqualificazione del patrimonio immobiliare statale con BIM. Un metodo in via di diffusione che troverà, tra qualche anno, libero campo in tutti i Paesi del mondo.