Il Salco è un vino pregiato che viene ricavato da vigneti maturi, di oltre 25 anni, e invecchiato in botte. Il termine in toscano antico significa “salice” mentre Salcheto è il nome del ruscello che attraversa l’area dove si trovano i vigneti. La cantina è un ottimo esempio di bioarchitettura. Essa si sviluppa su una superficie di 3.400 mq, ed è totalmente green: a partire dal tetto verde che ricopre interamente l’edificio e che ne garantisce l’isolamento termico oltre a limitare l’impatto visivo sul paesaggio. Ma sono altre le caratteristiche che la rendono autonomia dalla rete elettrica e dal gas. E’ pensata per garantire anche la qualità del vino, limitando al massimo gli spostamenti dell’uva e la sicurezza dei lavoratori attraverso sistemi che automatizzano e facilitano il trasporto e la pulizia delle botti e dei carichi pesanti. Dal piazzale principale si diramano speciali collettori solari, tubi specchiati che convogliano la luce naturale all’interno e, contemporaneamente, una volta aperti e collegati, trasportano il mosto direttamente nelle botti d’acciaio collocate al piano subito inferiore. Proprio grazie a questi collettori la cantina risulta ben illuminata, mentre il verde verticale dell’esterno, insieme ad un sistema di ventilazione naturale fredda, permette di mantenere la cantina alla perfetta temperatura, proteggendola dal caldo estivo. La CO2 prodotta dalla fermentazione, invece, viene trattenuta e sfruttata come fonte di energia per alimentare le pompe che movimentano i vini dalle botti. Tutte queste attenzioni, sommate, permettono un risparmio energetico del 54%. Il restante fabbisogno viene coperto dal mix di biomasse prodotte in azienda, dal geotermico e dal fotovoltaico. In particolare, la caldaia che produce il 29% dell’energia, viene alimentata dagli scarti della vendemmia e da coltivazione alborea per un totale di 365.500 kWh/anno. Il progetto è stato realizzato dai designer de La fabbrica del sole. L’investimento occorso per completare l’efficientamento energetico è stato pari a 350mila euro a fronte di un risparmio in bolletta di 46mila euro l’anno, dunque ammortizzabile in pochi anni.
Arch. Maria Giulia Petrai