La Cina per la prima volta ha presentato su un palcoscenico mondiale come l’ Expo Milano 2015, la sua politica agricola, la sua storia, le innovazioni della sua cultura culinaria e l’impegno del Paese per uno sviluppo sostenibile.
Accanto al Padiglione principale Cina expo 2015 sorgono altri due padiglioni cinesi: quello di Vanke, multinazionale cinese leader nel real estate, e quello di China corporate united pavilion (Ccup), che ha riunito oltre 20 fra le principali aziende del Paese.
La presenza cinese ad Expo 2015 della Repubblica Popolare Cinesepuò essere quindi definita come una sorte di “3 in 1”, visto che il Paese è stato rappresentato da questi tre punti espositivi parti integranti del padiglione principale. Tutti volti a dare messaggi importantissimi che si possono riassumere in un unico messaggio principale: la ricerca dell’equilibrio fra uomo e natura.
Il padiglione: come e da chi è stato realizzato
Il Padiglione Cina expo 2015 è il secondo più grande dopo quello della Germania ed ha accolto i visitatori con il tema “Terra di speranza, cibo per la vita” vantando un design ispirato ai valori tradizionali della convivenza armoniosa, “heaven, earth and human”, che guida anche la scelta dei materiali impiegati nella costruzione, dal riso al bambù.
Il progetto del padiglione cinese, intitolato “Terra di speranza, cibo per la vita”, è stato elaborato da un consorzio del quale fanno parte la Tsingua University di Pechino e il Beijing Qingshang Environmental & Architectural Design Institute;
Il padiglione cinese di Expo 2015 è composto da una struttura complessa realizzata in bambù e acciaio e ricorda il profilo della città di Pechino e quello delle montagne. L’ingresso del padiglione è circondato da un campo di fiori che circonda e che richiama il colore dei campi di frumento maturi.
E’ la prima volta che la Cina si presenta ad una Esposizione Universale con un padiglione self built.
Il concept incarna l’atteggiamento di gratitudine, rispetto e cooperazione del popolo verso la terra: la terra nutre l’uomo, la speranza è la prospettiva di un futuro in cui il cibo consenta la vita di tutti; Un tema ideale per il Paese che si appresta ad affrontare la sfida di sfamare 1,3 miliardi di persone.
Il progetto richiama alle “onde di grano” in cui le forme del paesaggio naturale si fondono a quello dello skyline urbano; Il tetto realizzato in bambu’ filtra la luce naturale permettendo di ridurre i consumi di energia, in linea con il messaggio di sostenibilità promossa da questa edizione di Expo.
L’interno si articola su cinque temi e altrettanti spazi espositivi, iniziando dall’area di attesa che accoglierà i visitatori prima di passare all’area “Heaven”, che ospiterà delle installazioni che mostreranno i ventiquattro periodi del calendario agricolo cinese corrispondenti alle diverse posizioni del sole e il relativo significato nella cultura e nell’agricoltura cinese.
La visita proseguirà attraverso l’area “Human”, dedicata alla rappresentazione dei sedici elementi tipici della tradizione e della cultura cinese, mentre l’area “Earth” porterà il visitatore nella natura multiforme del paesaggio cinese, fra campi a perdita d’occhio, fiumi e montagne che, grazie alla tecnologia a fibra ottica, mostreranno lo scorrere delle stagioni.
L’ultima area denominata “Armonia” sarà il cuore del padiglione che custodirà il messaggio principale, ovvero la ricerca dell’equilibrio fra uomo e natura, tipica della filosofia tradizionale cinese e perseguita attraverso l’uso razionale delle risorse.
Il concept del China Corporate United Pavillion, progettato dal Tongji Architectural Design and Research Institute, richiama la simbologia del seme. Intitolato appunto “Seeds of China” l’architettura è ispirata all’immagine di potenza che si genera nel momento di rottura del terreno al germogliare del seme. Il cuore verde del padiglione, che ospita l’auditorium, si evolve in una spirale con una rampa al suo interno che accompagna il pubblico verso l’alto, dove si aprono il giardino e la terrazza.
L’ultimo padiglione che conclude la presenza cinese ad Expo 2015 è quello di Vanke; questo spazio espositivo rappresenta il tema dell’importanza del cibo come fattore di socializzazione: non a caso il concept è ispirato alla parola cinese “Shitang” che significa mensa.
Il progetto dell’architetto Daniel Libeskind si basa sull’utilizzo delle linee sinuose, che danno un senso di continuo fluire fra interno ed esterno. Queste linee accompagnano il visitatore all’interno, alla scoperta di una “foresta virtuale” fatta di schermi, sui quali verrà proiettato un cortometraggio sulla vita delle varie comunità in varie Regioni della Cina.
Le due mascotte che hanno accompagnato la Cina a Expo 2015 si chiamano “He-he” e “Meng-meng”, che in mandarino rimandano al cibo e al futuro.
Quella cinese è stata quindi una presenza importante in questa Edizione: per la prima volta la Cina ha presentato e rappresentato passato, presente e soprattutto futuro della sua agricoltura, che rimane un settore fondamentale per l’economia del Paese.
Arch. Elena Valori