Pechino, grande capitale della Cina a partire da 700 anni fa oltre che centro del paese durante le dinastie Yuan, Ming e Qing, le più potenti della storia dell’Impero. Favorita anche dalla sua posizione strategica a nord-est della Cina, vicino a montagne e ricchi bacini fluviali, ad oggi Pechino continua ad evolversi. Si tratta della seconda città più grande del paese oltre che il centro più importante di tutta la Cina per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, la cosiddetta Silicon Valley cinese.
In termini architettonici, costituisce un perfetto connubio tra esempi di architettura moderna e contemporanea uniti a antichi siti storici, come la Città Proibita o il mausoleo di Mao Zedong. Culla dell’impero cinese, ad oggi custodisce il fascino della tradizione e della storia orientale, proiettandolo verso un futuro luminoso. Si tratta di un centro politico, culturale e scientifico che attrae ogni anno quasi 20 milioni di visitatori da tutto il mondo.
La storia di Pechino cambia radicalmente durante il grande Impero Sui, tra il 589 e il 618. Durante questi anni ritroviamo la costruzione del Grande Canale, una via di comunicazione ad acqua che univa Ji alla Cina centrale e al bacino del fiume Yangtze. Oltre ai benefici militari per il trasferimento più rapido di truppe e provviste, questo progetto contribuì alla prosperità economica di tutta la regione. Dunque Pechino, chiamata Běijīng in lingua cinese, è una tappa imperdibile dell’Asia, insieme a Tokyo: scopriamo cosa vedere, cosa fare e quali sono gli esempi di architettura contemporanea.
La Cina è l’indispensabile Altro che l’Occidente deve incontrare per prendere davvero coscienza del profilo e dei limiti del suo Io culturale.
Simon Leys
Pechino: cosa vedere
Cosa vedere nella capitale cinese? In 12 ore di volo dall’Italia, possiamo raggiungere una delle mete asiatiche più celebri, con un fuso orario 8 ore in avanti rispetto all’Italia. Teniamo a mente che l’autunno è il periodo migliore per dedicarsi alla scoperta di questa città. Non a caso, i cinesi hanno coniato un’espressione per definire la meraviglia di questo periodo dell’anno: tiangao aishuang cioè “Il cielo è alto e l’aria è fresca”. Il clima permette di spostarsi senza troppe difficoltà, i turisti sono meno rispetto all’alta stagione e i prezzi più contenuti.
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Luoghi della tradizione cinese
Vediamo adesso quali sono le attrazioni che non possono mancare in un viaggio a Běijīng. Partiamo dalla Città Proibita, qui a lato in foto, cioè il palazzo imperiale meglio conservato in Cina oltre che l’edificio antico più grande al mondo. Situata nell’esatto centro di Pechino, dal 1987 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Teniamo conto che, vista l’estensione, una visita completa del luogo necessità di almeno 4 o 5 ore. Dalle stanze private fino alla rampa di scale, riservata all’imperatore, in marmo con draghi intagliati: la Città Proibita ci permette di vedere da vicino la cultura tradizionale cinese. Il costo per la visita base è, a seconda del periodo dell’anno, all’incirca di 6€ a persona, con alcune agevolazioni.
Non troppo lontano, troviamo il Palazzo d’Estate, qui a lato, dove la famiglia imperiale trascorreva i periodi più caldi dell’anno. Non a caso, si tratta del giardino imperiale meglio conservato al mondo e il più grande ancora esistente nella Cina moderna. Un perfetto connubio tra paesaggio naturale e tracce dell’uomo, come templi e palazzi.
Per visitarlo è necessaria almeno mezza giornata, a un costo di 4€ in alta stagione e 2,50€ per il resto dell’anno. Il Tempio del cielo è un’altra tappa imperdibile a Pechino, poichè si tratta del tempio più importante della città in epoca imperiale. Un capolavoro architettonico, capace di esprimere il legame tra Cielo, Imperatore e Terra. Una visita imperdibile al costo di circa 5€.
Un’altra tappa imperdibile per conoscere da vicino la cultura cinese di questo luogo è Piazza Tiananmen. Questa piazza può essere considerata il cuore politico della Cina, oltre che di Pechino. Proprio qui, dalla Porta Tiananmen, Mao Zedong proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese il 1 Ottobre 1949.
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Pechino: cosa fare
Tra le attività da svolgere a Pechino troviamo un giro in risciò tra gli hutong di Pechino, il labirinto di piccoli vicoli tra gli edifici storici del centro e le case più antiche, con i caratteristici giardini interni. Un ottimo modo per affacciarsi alla cultura orientale, da Dongxijiaominxiang fino a Yichidajie e Jiuwan Hutong. I tour prenotabili dall’Italia hanno un costo indicativo di 50€ a persona, in loco troveremo sicuramente prezzi più contenuti. Il termine hutong deriva dal mongolo e significa pozzo perchè, in antichità, le case venivano costruite attorno ai pozzi e così si costruirono i primi quartieri di Pechino.
Il Distretto artistico 798 di Pechino è un altro luogo da visitare in città. Si trova nella parte nord-est della città di Pechino e prende il nome da una fabbrica che fu costruita negli anni Cinquanta. Stiamo parlando di un vero e proprio laboratorio creativo, in cui la tradizione si unisce al gusto più moderno. Ad oggi, il distretto 798 accoglie molte mostre d’arte e un gran numero di opere, diventando un punto di riferimento fondamentale per la cultura urbana di Pechino.
D’altra parte, un luogo in cui riscoprire l’importanza della meditazione, è il Tempio di Confucio, che copre 20.000 metri quadrati e vanta quattro cortili separati. Famoso per le sue sculture in pietra e le sue splendide collezioni, è un simbolo della cultura cinese antica. La Muraglia Cinese è un simbolo della Cina intera, tanto lunga da attraversare 15 province della Cina Settentrionale, tra cui proprio Pechino. Alcune dinastie cinesi non hanno rivolto sufficiente attenzione a questa opera architettonica, provocando la distruzione di diverse sezioni. Possiamo organizzare una piacevole camminata nella sezione di Mutianyu oppure fare trekking sulle mura antiche di Jinshanling o Jiankou.
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Pechino: Architettura Contemporanea
Negli ultimi anni, Beijing, la capitale della Cina, sta vivendo un periodo di profonda evoluzione ed avanzamento tecnologico, che si rispecchia anche nell’architettura. La città si sta sempre più dotando di architetture di grande impatto sia estetico che funzionale, il più delle volte firmate da grandi nomi di architetti famosi nel panorama dell’architettura contemporanea. In questo viaggio vedremo alcune delle architetture contemporanee più interessanti.
Wangjing Soho
Iniziamo il nostro “tour” dal Wangjing Soho, un immenso complesso polifunzionale progettato dallo studio Zaha Hadid Architects nel distretto di Chaoyang. Ultimato nel 2014, Wangjing Soho è diventato il primo landmark visibile nel percorso per raggiungere la città dall’aeroporto. Costruito su di un lotto che costeggia una delle più prestigiose strade di Beijing, l’edificio è costituito da un volume principale e da un volume minore, intrecciati insieme a formare un unico progetto.
Entrambi i volumi descrivono una forma slanciata, continua e sinuosa sia in pianta che in elevazione, senza spigoli che possano interrompere la fluidità della composizione formale. Per quanto riguarda le sue funzioni, gli spazi interni sono adatti per un uso flessibile. Il grande atrio centrale che collega le torri – omaggio alle courtyards dell’architettura tradizionale cinese – si sviluppa su tre livelli che contengono attività commerciali. I dodici piani più alti sono invece destinati ad uffici e sedi direzionali, con il rooftop riservato a ristoranti.
Linked Hybrid
Proseguiamo con un’architettura che si pone, esteticamente parlando, agli antipodi rispetto alla fluidità dell’edificio appena presentato. Stiamo parlando dell’edificio Linked Hybrid progettato dallo studio Steven Holl, che si sviluppa su una superficie di 220.000 metri quadrati, distribuiti su otto torri collegate da un anello di otto ponti sospesi. Il complesso, situato vicino al perimetro della vecchia città, si pone l’obiettivo di contrastare le tendenze attuali dello sviluppo urbano in Cina.
Dunque rappresenta una nuova concezione di spazio urbano, accogliente e permeabile. Oltre a 750 appartamenti residenziali, il complesso comprende servizi pubblici, commerciali e ricreativi, insieme ad un albergo ed una scuola. Una vera e propria “città nella città”.
Watercube
Concludiamo in nostro viaggio con una delle architetture più famose di Beijing, insieme allo stadio progettato da Herzog & de Meuron. Stiamo parlando del National Acquatics Center, che fa parte del complesso infrastrutturale destinate ad ospitare le Olimpiadi di Pechino 2008. Ribattezzato “Water cube” in virtù della particolare geometria che lo contraddistingue, il nuovo impianto natatorio è stato ideato dallo studio australiano PTW Architects, con il quale hanno collaborato China State Construction Engineering Corp e Ove Arup. La struttura si presenta con un volume semplice, a pianta quadrata.
La sua particolarità risiede nel rivestimento di facciata, dove una struttura reticolare tridimensionale sostiene le “bolle” realizzate in ETFE (materiale plastico traslucido e resistente), assemblate prima di essere poste in opera e quindi gonfiate. Un sistema di controllo gestisce il pompaggio continuo delle bolle mantenendo la struttura. Sfruttando la doppia pelle trasparente, l’edificio riduce la quantità di energia necessaria per mantenere costante la temperatura delle piscine.
Arch. Elena Valori