La casa sull’albero sta conoscendo un notevole sviluppo negli ultimi anni, tanto da essere oggetto anche di progetti improntati ad una futura costruzione.
Quest’oggi vedremo alcuni progetti di abitazioni sull’albero non ancora realizzate, che mostrano le innovazioni che vengono messe in opera per le Treehouse del futuro.
Proponiamo tre progetti del designer Antony Gibbon, che incentra i suoi progetti sul tema dell‘architettura sostenibile e del rispetto dell’ambiente: Roost, Embryo e Inhabit.
Roost Treehouse è progettata ad imitazione delle forme organiche presenti in natura; l’obiettivo è quello di creare una casa sull’albero che potesse fondersi con l’albero, fino a diventare parte dell’albero stesso. La casa è costruita come una capsula, ed utilizza una tecnica di rinforzo e ancoraggio all’albero che non ne impedisce la crescita.
Ogni capsula ha una scala a chiocciola centrale interna, che conduce fino alla piattaforma esterna di copertura: la piattaforma funge da collegamento con la capsula adiacente, permettendone l’accesso oltre a fornire un sostegno supplementare per la struttura.
L’interno di ogni treehouse ospita due posti letto, con una scala a chiocciola che permette l’accesso da terra; tutti i materiali impiegati per questo progetto sono eco sostenibili.
Embryo è una treehouse costituita da un cilindro suddiviso all’interno in due piani, il cui concept prende spunto dal bio mimetismo: per accentuare questo concetto, la struttura che sembra parte integrante del tronco, è rivestita in scandole di cedro.
La struttura è ancorata all’albero tramite una serie di graffe che non interferiscono con la crescita dell’albero e non causa danni alla corteccia del tronco. L’ingresso all’abitazione avviene tramite un portellone che conduce fino al piano primo; si raggiunge il piano secondo tramite passaggi a spirale addossati alle pareti interne cilindriche.
Questa soluzione permette di avere molto spazio libero per piano, in modo tale da poter ospitare in ogni treehouse fino a quattro persone.
Inhabit Treehose si ispira invece alle forme geometriche: puo’ essere costruita in qualsiasi ambiente, sia nella foresta che in montagna o sulle rive di un fiume.
L’ingresso alla struttura avviene tramite una botola posta nel solaio del primo piano, che si apre al centro dello spazio interno.
La struttura esterna è rivestita in cedro, un materiale che invecchia nel tempo, permettendo alla casa sull’albero di mimetizzarsi con l’ambiente naturale che la circonda.
Le grandi aperture sono pensate sia per consentire il passaggio della luce naturale, nel caso in cui l’abitazione venga posta in zone molto ombreggiate, sia per permettere la vista del panorama.
Arch. Elena Valori