Il marmo di Carrara, come qualsiasi altro marmo, è una roccia metamorfica formata da cristalli di carbonato di calcio le cui dimensioni sono quasi microscopiche. L’origine di tale roccia deriva da altre rocce preesistenti che a seguito di forti variazioni di pressione e/o temperatura hanno subito una riorganizzazione completa della loro struttura cristallina.
Il marmo di Carrara però, non può essere paragonato ad altri marmi, e può solamente essere definito “il” marmo per antonomasia. Non a caso, è molto amato anche nelle case moderne per eleganza e raffinatezza. In questo articolo vedremo dove si trova il marmo di Carrara, il prezzo e per cosa si usa.
Dove si trova il marmo di Carrara
Il marmo di Carrara, grazie al caratteristico colore bianco cangiante e le sue venature nere e grigie, nell’antichità veniva considerato il marmo più puro e perfetto di qualunque altro. Oggi questa convinzione è venuta meno, e vengono apprezzate anche altre tipologie di marmo, con tutte le loro variazioni cromatiche e sfumature. Il marmo di Carrara però, mantiene il suo fascino inalterato nel tempo, come dimostrato dal suo ampio impiego nelle realizzazioni statuarie e monumentali.
Le cave di Carrara si trovano all’interno di un contesto geologico-minerario di grandissime dimensioni sulle Alpi Apuane. Nel territorio si trovano immensi giacimenti di marmo pregiato, originatosi nel Giurassico Inferiore, momento in cui la regione era sostanzialmente ricoperta da un vasto mare dal fondo calcareo. I movimenti della crosta terrestre hanno hanno dato vita all’Appennino, facendo emergere la piattaforma carbonatica.
Le forti variazioni di pressione hanno modificato la struttura cristallina del carbonato di calcio, dando inizio ai processi metamorfici che stanno alla base della formazione del marmo. I primi giacimenti scoperti risalgono al 155 a.C. circa, e con il passare dei secoli questo nuovo materiale è riuscito a catturare l’attenzione di importanti artisti e mecenati. Tra i principali ricordiamo:
- Nicola Pisano. Nel 1256 si recò a Carrara per selezionare i marmi necessari alla realizzazione del pulpito del Duomo di Siena.
- Michelangelo Buonarroti. Nel 1497 visitò le cave per scovare il marmo migliore per realizzare la Pietà.
- Donatello, Bernini e Canova. Durante il ‘400 lo scelgono per la realizzazione delle loro opere.
Ovviamente intorno alle cave di Carrara ruota la storia del territorio, che deve il suo principale punto di forza proprio all’estrazione del marmo. Numerose generazioni di cavatori nel corso dei secoli hanno contribuito alla notorietà del marmo di Carrara, e ad oggi i marmi toscani sono conosciuti e diventati il simbolo di un intero comparto produttivo del nostro paese. A questo scopo leggi anche il nostro articolo sul Marmo Botticino.
Prezzo del Marmo di Carrara
Il marmo di Carrara è un tipo di marmo tipico delle cave delle Alpi Apuane. Si tratta di uno dei materiali più pregiati in assoluto, sia nel nostro Paese che nel mondo intero. Chiaramente in commercio esistono diverse tipologie di marmi di Carrara, e proprio per questo motivo i prezzi sono variabili. In linea di massima però, possiamo dire che sono compresi tra i 50 e i 100€ al mq. Grazie alla sua eleganza e semplicità, il marmo di Carrara viene spesso utilizzato per migliorare l’aspetto di abitazioni, uffici e luoghi pubblici come i musei.
Per cosa si usa il Marmo di Carrara
Il marmo di Carrara è un materiale adatto sia per pavimentazioni che per scale, per top, per rivestimenti e moltissimi altri impieghi, persino nell’arte funeraria. Il marmo di Carrara viene impiegato addirittura per la conservazione degli alimenti. Dal marmo infatti, è possibile ricavare le conche, che strofinate con aglio vengono utilizzate per riporre le falde di lardo suino e la salata con vari aromi.
Tra questi ricordiamo pepe, cannella, chiodi di garofano, coriandolo, salvia, rosmarino. Questo “magico” composto diventerà il famosissimo lardo di Colonnata. Anche i mortai dove si pestano basilico, aglio e pinoli per preparare il pesto alla Genovese si realizzano normalmente con questo marmo. Già i Romani, le cui cave sono ad oggi ancora visibili, facevano largo uso del marmo trasportandolo via mare, partendo dal porto di Luni, e per questo motivo lo chiamavano Pietra di Luni.
Durante il medioevo furono soprattutto i maestri comacini a diffondere l’uso del marmo di Carrara nell’Italia centrosettentrionale, dove veniva utilizzato anche e soprattutto per costruire cattedrali. Durante il Rinascimento, Michelangelo sceglieva personalmente in cava i blocchi per la realizzazione delle sue sculture. La fama non accenna certamente a diminuire, e la migliore dimostrazione delle sue qualità è rappresentata da più di duemila anni di opere architettoniche e sculture.
Marmo di Carrara: composizione chimica
Il marmo di Carrara, come qualsiasi altro marmo, è una roccia metamorfica formata da cristalli di carbonato di calcio di dimensioni quasi microscopiche. Nel caso del marmo di Carrara la roccia originaria era un calcare del tutto simile a quelli che ad oggi costituiscono le grandi scogliere coralline dei mari tropicali. La sua formazione risale al Giurassico Inferiore, quindi più di 190 milioni di anni fa, quando le zone ora corrispondenti alla Toscana settentrionale erano ricoperte da un vasto mare.
Sul cui di tale mare si depositava un sedimento calcareo che dette origine ad una piattaforma carbonatica. In seguito i movimenti della crosta terrestre hanno dato vita all’Appennino, permettendo alla piattaforma carbonatica di emergere dal mare diventando montagna. Forti variazioni di pressioni nella zona delle Alpi Apuane ne hanno modificato la struttura cristallina, fino a permettere la trasformazione del calcare in marmo.
Tipi di marmo di Carrara
Come già anticipato, si tratta di un marmo pregiato, ma come per orni cosa ne esistono di diverse tipologie, e il costo chiaramente varia proprio sulla base di questo fattore. La fascia più economica del marmo di Carrara riguarda il marmo bianco di Carrara CD, con un prezzo al metro quadro compreso tra i 35 euro e i 70 euro circa.
La fascia più pregiata invece, dunque anche la più costosa, racchiude le seguenti varianti:
- marmo di Carrara bianco C
- Venantino
- l’Arabescato Vagli
- l’Arabescato Corchia
I prezzi in questo caso oscillano tra i 45 euro e i 90 euro. Infine esiste anche una fascia “lusso”, ovvero il marmo statuario: Michelangelo, Calacatta, Statuarietto, Portoro. Per queste varianti il prezzo al metro quadro può anche arrivare intorno ai 100 euro.