Una nuvola di acciaio a Roma
Nonostante la controversia dell’argomento, fra mille ritardi (da notare che i lavori sono iniziati nel 2007) e un pesante costo finale, ci sembrava giusto nominare anche quest’opera fra quelle concluse in questo anno.
L’edificio denominato la Nuvola, opera dell’archistar Massimiliano Fuksas sorge in una zona strategica dello storico quartiere dell’Eur su una superficie costruita pari a 58.500 mq.
L’idea progettuale è sinteticamente riconducibile a tre immagini: la Teca, la Nuvola e la “lama” dell’Hotel.
La Teca, orientata longitudinalmente, è il contenitore con struttura in acciaio e doppia facciata in vetro che racchiude al suo interno la Nuvola, ovvero il fulcro del progetto: la sua costrizione nello spazio “scatolare” della Teca mette in risalto il confronto tra un’articolazione spaziale libera, senza regole, e una forma geometricamente definita.
All’interno della Nuvola trovano posto un auditorium da 1.800 posti, punti ristoro e i servizi di supporto.
La Nuvola costituisce l’elemento architettonico caratteristico del progetto: la struttura in nervature d’acciaio, dallo straordinario effetto visivo, è rivestita da un telo trasparente di 15.000 mq.
L’albergo, la “lama”, di 439 stanze è pensato come struttura indipendente e autonoma. Al livello interrato del complesso è previsto un parcheggio per 600 posti auto.
L’intero complesso risulta essere altamente flessibile, in grado di ospitare eventi congressuali, espostivi, con una capienza che raggiunge complessivamente quasi 8.000 posti, suddivisi tra l’auditorium all’interno della Nuvola, le grandi sale congressuali e le sale minori per complessivi.
La progettazione del Nuovo Centro Congressi si contraddistingue per un approccio eco-compatibile, costituito da un insieme di scelte volte a ridurre il consumo energetico:
è stato adottato un sistema di climatizzazione a portata variabile dell’aria condizionata che consente un consumo ottimale di energia in funzione dell’effettivo affollamento dei locali; sulla copertura della teca è prevista la sistemazione di elementi fotovoltaici che consentiranno una produzione naturale di energia elettrica e la protezione dell’edificio dal surriscaldamento attraverso la mitigazione della radiazione solare, oltre a permettere un sensibile risparmio sui consumi energetici rispetto a quelli necessari per ottenere il condizionamento di tutto il volume con sistemi tradizionali.
Arch. Elena Valori