Il 13 marzo scorso è stata inaugurata la nuova passerella pedonale nella Valle dei Templi di Agrigento.
Il progetto, che è stato esposto nel Padiglione Italia durante la Biennale di Architettura 2014 a Venezia, è opera dello studio siciliano Cottone + Indelicato con Joan Puigcorbè, ABGroup Ingegneria e Sofia Montalbano.
Concepita come un elemento scultoreo, la passerella si integra con il contesto.
Lo scopo del progetto era restituire unità al percorso del parco archeologico, diviso dall’attraversamento della strada statale 118, oltre a consentire una fruizione sicura del parco.
Il linguaggio architettonico trae spunto dalle differenti altezze delle colonne del tempio di Eracle, reinterpretate in una sequenza di elementi verticali di diverse altezze; questa dinamicità genera una vibrazione della luce, producendo un effetto di trasparenza e smaterializzazione dell’opera stessa.
La struttura è costituita da un cassone a sezione alveolare rastremato alle estremità e dalle protezioni laterali, lavorate con la “texture” precedentemente descritta.
L’ancoraggio della struttura avviene mediante apparecchi di appoggio in elastomero armato, che generano una cerniera bi-direzionale ad una estremità e un carrello unidirezionale all’altra.
Invece di utilizzare le fondazioni superficiali tradizionali che avrebbero richiesto uno scavo invasivo, è stato studiato un sistema reversibile a impatto limitato.
La resistenza allo scivolamento dovuto ad azioni orizzontali trasmesse dalla passerella, è ottenuta aumentando l’attrito terreno-fondazione attraverso un sistema di chiodature in roccia con barre tipo Dywidag.
La passerella è realizzata interamente in acciaio corten, caratterizzato da differenze cromatiche, opacità e mutevolezza, che lo rendono simile ad un elemento naturale; questa caratteristica consente una migliore integrazione dell’opera con il paesaggio circostante.
Vista la particolarità del sito e le interferenze che un cantiere tradizionale avrebbe creato alla viabilità, la passerella è stata interamente prefabbricata e successivamente trasportata e posizionata in opera, dove erano già stati predisposti gli appoggi della struttura.
Arch. Elena Valori