Uno sguardo al futuro: il nuovo polo universitario della Valle d’Aosta
Per concludere la nostra rassegna dei progetti completati in Italia in questo 2015 che volge ormai al termine, proponiamo un progetto ancora in fase di costruzione, che vedrà la conclusione dei lavori nel 2018: il nuovo polo universitario della Valle d’Aosta.
La Nuova Università Valdostana (NUV) ha bandito nel 2010 un concorso pubblico per la realizzazione dalla Nuova Università di Aosta; il bando richiedeva il recupero e la trasformazione di una superficie complessiva di circa 57.000 mq dell’Ex Caserma Testafochi, nell’area situata in una fascia di territorio urbano compresa fra il centro storico (delimitato dalle mura romane) e la zona di espansione della città ad ovest.
L’intervento, progettato dal team dell’architetto Mario Cucinella, prevede la conservazione e il recupero dei principali corpi di fabbrica esistenti e la realizzazione di tre nuovi edifici che, pur rispettando l’impostazione planimetrica dell’impianto originale, rivoluzionano l’intera area aprendola alla città e ospitando nella maniera più efficiente gli spazi destinati alla didattica e alle attività comuni delle diverse facoltà, in maniera da rispondere a tutte le esigenze funzionali richieste (l’università dovrà accogliere 2000 studenti) e allo stesso tempo, in modo da renderlo riconoscibile come Landmark della città contemporanea di Aosta.
Il nuovo intervento rafforza le attività culturali, estende il patrimonio di aree verdi e lo integra fino a costituire un sistema che attraversa la città.
All’interno del polo universitario è privilegiata l’organizzazione per funzioni, per cui ogni edificio è dotato di propria autonomia funzionale; il primo dei quattro lotti previsti prevede la demolizione della Caserma Ex Zerboglio e la realizzazione di uno dei due edifici in cui si svolgerà la didattica.
Per quanto riguarda l’aspetto sostenibile dell’intervento, il progetto prevede l’impiego di varie strategie volte al risparmio energetico, come l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (pompa di calore ad acqua di falda, caldaie a condensazione, fotovoltaico, solare termico), e l’utilizzo di macchinari e dispositivi ad alto rendimento, fra cui l’installazione di un sistema di recupero totale di calore, un sistema di riscaldamento degli ambienti a bassa temperatura costituito da pannelli radianti a pavimento o soffitto; si prevedono anche interventi di isolamento termico dell’involucro delle palazzine esistenti e un sistema di recupero delle acque piovane.
La progettazione integrata degli involucri e degli impianti ha permesso di garantire un basso consumo energetico degli edifici ottimizzando il rapporto costi/benefici, oltre a garantire l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche e il mantenimento di un elevato standard di qualità ambientale all’interno dei locali.
Concludendo possiamo dire che la localizzazione di una nuova sede universitaria nel centro della città di Aosta, può essere considerato come un intervento di grande trasformazione del centro cittadino su un’area in grado di influenzare positivamente lo sviluppo dell’intero ambito urbano ad ovest della città.
Arch. Elena Valori